Dalla nota di aggiornamento Def, si evince che lo Stato recupererà la metà della spesa prevista per assunzioni, retribuzioni e merito grazie al fisco.
Infatti, il costo di 1 milardo e 800 milioni di euro previsto ogni anno per pagare gli stipendi, dovrebbe essere reintegrato per circa metà della somma nelle casse statali.
Nello specifico, stando alla nota del Def (tavola A4 – p. 88), possiamo stimare le uscite e le entrate statali dal 2015 al 2019: entro quest’anno la previsione di spesa del governo è di 544 milioni ma le imposte applicate in busta paga per i neo assunti procurerà un rientro di 264 milioni. Il prossimo anno gli stipendi degli immessi in ruolo costeranno circa 1828 milioni di cui però, quasi la metà di questa cifra sarà recuperata (887 milioni).
Il fisco continuerà a strizzare l’occhio alle casse dello Stato anche negli anni successivi: nel 2017 le retribuzioni al personale scolastico ammonteranno a 1839 con 892 milioni di risparmio, nel 2018 sulla base di 1879 milioni di esborso si arriverà a risparmiare 911 milioni e infine nel 2019 il costo degli stipendi arriverà a 1916 milioni con un conseguente risparmio derivato dal risparmio fiscale di 929 milioni di euro.
Dimezzata anche la spesa per quanto concerne la valorizzazione del merito: il governo ha previsto una spesa di 200 milioni annui dal 2015 al 2019, ma la tassazione in busta paga porterà 102 milioni di euro di risparmio, quindi un’imposizione fiscale leggermente superiore al 50% dell’importo lordo.
Stesso discorso anche per la retribuzione aggiuntiva dei dirigenti scolastici: nel 2015 è prevista una spesa di 12 milioni di euro con 6 milioni di recupero fiscale. Il prossimo anno, considerando anche la tantum di 7500 euro in più prevista dalla riforma, la spesa dovrebbe ammontare a 81 milioni, anche se i presidi dovranno comunque “restituire” 39 milioni. Nel 2017 il bonus arriverà a 49 milioni contro 24 milioni di recupero del fisco, mentre nel 2018 e nel 2019 i dirigenti dovrebbero strappare 35 milioni lordi ma saranno tassati di 17 milioni, praticamente la metà della cifra.
Infine, per quanto riguarda lo sconto fiscale nei confronti dei genitori che iscrivono i figli in scuole private paritarie e di chi effettua donazioni agli istituti scolastici sarà così articolato: a fronte di una spesa complessiva di 132 milioni nel 2016 e un costo fisso di 76 milioni dal 2017 al 2019, il costo del risparmio fiscale cambierà ogni anno: 8 milioni nel 2016, 15 milioni nel 2017, 21 nel 2018 e 13 milioni nel 2019.
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