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Il fotovoltaico è giovane: quali sono i benefici in chiave futura

Le sfide per chi è giovane nel 2023 sono tante e spesso inedite. In un mondo che va veloce – lo hanno dimostrato gli avvenimenti del XXI secolo e ancora di più quelli degli anni Duemila – riuscire a stare al passo con i tempi è qualcosa di molto difficile.

Il cambiamento climatico non è più una prospettiva possibile, come dicevano gli scienziati fin dai primi del Novecento, ma è diventato realtà: la rotta non è stata invertita e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, basti pensare ai fenomeni alluvionali che hanno colpito di recente l’Italia.

Ciò non esclude che non si possa fare tanto, qualcosa che parte dalle scelte individuali come collettive: aspetti che vanno di pari passo.

Sotto questo punto di vista le tecnologie che si avvalgono di fonti rinnovabili rappresentano una speranza per il futuro e hanno fatto passi da gigante. Lo confermano le innovazioni registrate in un ambito quale il fotovoltaico, che può essere a tutti gli effetti considerato giovane.

Come mai? Non tanto perché è di recente introduzione, tutt’altro in realtà, quanto per la sua capacità di adattarsi come mai prima, risultando applicabile non solo su edifici di grandi metrature ma anche in quelli dove gli spazi appaiono più ridotti, come nel caso di un balcone.

In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più sui pannelli fotovoltaici, analizzando come funzionano e perché il loro impiego è in crescita.

Alcune cose da sapere sul fotovoltaico

La fonte primaria per la produzione di energia è ancora il petrolio: altamente impattante sull’ambiente, difficile da reperire e costoso. Per non parlare del fatto che si trova spesso in territori soggetti a difficoltà geopolitiche e teatro di guerra: un problema di non poco conto per uno Stato come l’Italia, particolarmente dipendente dall’estero.

L’utilizzo delle fonti rinnovabili come sole, vento, acqua e calore proveniente dalla terra appare imprescindibile per adottare un’alternativa valida e sostenibile all’impiego dei combustibili fossili, questo nell’ottica di una crescente decarbonizzazione.

A tal proposito, il ruolo del fotovoltaico appare quanto mai cruciale e lo sanno bene aziende come EcoFlow,nata dal sogno di un gruppo di ingegneri per batterie nel 2017 e attualmente capace di offrire un’ampia gamma di prodotti di tipo rinnovabile come pannelli portatili, power station e generatori solari. Soluzioni all’avanguardia per la smart home e aventi come trait d’union l’utilizzo dell’energia solare.

Tornando al fotovoltaico, esso si avvale dei raggi solari, i quali vengono assorbiti dai pannelli per poi  essere convertiti in elettricità: un tratto che li distingue dai pannelli solari, validi per la sola produzione dell’acqua calda all’interno delle mura domestiche.

In un Paese come l’Italia, che è la patria del sole e del vento ha quindi il vantaggio di poter avere meno periodi di fermo legati all’acquisizione delle fonti rinnovabili, si tratta di una soluzione che presenta un potenziale notevole.

Nelle ultime versioni, il fotovoltaico si rivela versatile come non mai, in quanto modulabile perfettamente a seconda dei bisogni e delle caratteristiche dell’immobile. Questo vale in particolar modo nel caso dei sistemi ad accumulo, che permettono di fare una scorta di energia da utilizzare quando il sole non c’è, come quelli serali, e l’uso dell’elettricità è maggiore.

Com’è fatto un impianto fotovoltaico

Per maggiore completezza di informazioni, presentiamo una panoramica delle componenti principali di un impianto fotovoltaico. Vediamole insieme:

  • Moduli.  Parliamo sostanzialmente dei pannelli, strutturati in moduli che quando colpiti dalla luce del sole la catturano.
  • Strutture di supporto. Le parti che vanno a sostenere i moduli per poi fissarli a contatto con la struttura dell’edificio, in genere il tetto. Ci possono essere ulteriori elementi accessori che sono in grado di modificare l’orientamento dei pannelli, così da ottimizzare l’esposizione dei raggi solari.
  • Inverter. Tale elemento permette di trasformare l’energia acquisita dei moduli in un formato utilizzabile a livello residenziale e industriale. Ai fini di garantire una piena sicurezza ha in dotazione un sistema di spegnimento automatico che entra in funzione in presenza di problematiche legate alla rete.
  • Cavi. Servono per trasportare l’energia da una parte all’altra, connettendola alle utenze.
  • Soluzioni per il monitoraggio e lo stoccaggio. Sono entrambe opzioni aggiuntive, ma sempre più presenti nei modelli più all’avanguardia. Il sistema di monitoraggio consente di controllare aspetti quali produzione, consumo di energia, condizione dell’inverter ecc. ecc. L’impianto di stoccaggio, invece, rappresenta una misura che permette di ottimizzare l’efficienza degli impianti ed è quella funzione a cui abbiamo accennato parlando del fotovoltaico ad accumulo.

Perché l’uso del fotovoltaico è in crescita

L’impiego dei raggi del sole come fonte energetica ha come prodromo storico l’Epoca Romana. Soluzioni molto diverse da quelle odierne, ma che dimostrano l’attenzione dell’uomo a questo aspetto fin dalla sua storia.

Parliamo di una delle tecnologie maggiormente in crescita tra quelle per una produzione di energia sostenibile, a fronte di una percentuale che rappresenta il 5,5% di quella complessiva.

In questa speciale classifica l’Italia è al quarto posto nell’UE, preceduta da Germania, Francia e Spagna, ma il suo territorio presenta un potenziale che potrebbe vederla ben più in alto.

C’è da dire che grazie ai sostegni messi in campo negli ultimi anni sono diversi i privati cittadini e le aziende che hanno deciso di rendere la propria casa più eco-friendly, contemplando anche l’installazione del fotovoltaico.

Quali sono le regioni più virtuose? Nello Stivale ci sono oltre 1milione e trecentomila impianti: questi i dati relativi al 2023, a fronte di un aumento dell’8,4% rispetto al 2022 (Fonte: Gse).

La Lombardia è al primo posto nel Belpaese con oltre 200mila installazioni, seguita a breve distanza dal Veneto e in maniera più ragguardevole dall’Emilia-Romagna (circa 125mila). A produrre la maggior quantità di energia solare è però la Puglia, che contribuisce per un buon 15% (dati riferiti al 2022).

Ma perché il fotovoltaico è in così forte ascesa? In primo luogo perché si sta dimostrando di pratica installazione e al contempo performante, e in seconda battuta perché le ultime vicissitudini ambientali e geopolitiche richiedono di dare un’accelerata considerevole verso politiche ambientali sostenibili.

Non si può più aspettare, ne sono consapevoli gli individui, le aziende e le istituzioni, ma soprattutto i giovani: coloro che più di tutti gli altri guardano al futuro.

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