In occasione della presentazione del progetto di “RiGenerazione Scuola” il ministro Bianchi non ha perso l’occasione per lodare se stesso e le imprese paladine del suo mandato. Ha infatti dichiarato: “Quest’anno abbiamo fatto in silenzio molte assunzioni. In silenzio abbiamo riaperto le scuole, ci lavoravamo da febbraio. E a settembre abbiamo ritrovato i nostri insegnanti in classe. Questo lo facciamo da marzo, non è una sorpresa”.
Lui dice che va tutto bene, ma le bugie hanno le gambe corte, perché la realtà è diversa e ben lo sappiamo noi che non siano rinchiusi in una stanza del ministero, ma viviamo la scuola ogni giorno, condividendo le problematiche che la travolgono.
A Milano, ma così è in diverse altre province come Roma e Napoli, la situazione è drammatica, una situazione di vera emergenza. “A settembre abbiamo ritrovato i nostri insegnanti in classe” ha dichiarato il Ministro, ma dopo due mesi nelle scuole milanesi mancano ben 800 docenti e la carenza del personale ha impedito, in molti casi, il regolare avvio e svolgimento delle attività scolastiche.
I lavoratori dell’ufficio scolastico di Milano con fatica, abnegazione e senso di responsabilità nei confronti del mondo scolastico cercano di assicurare all’utenza un servizio pubblico efficiente ed efficace, tanto da procedere allo scorrimento delle graduatorie GPS con nuove tornate di nomine: siamo alla quarta e certamente ci sarà anche la quinta.
Lo avevamo previsto che si sarebbe arrivati a questo stato di cose, tanto che nei mesi scorsi ci si era rivolti anche al Prefetto di Milano per denunciare l’intollerabile situazione scolastica che si sarebbe verificata con l’apertura del nuovo anno scolastico.
Si è lavorato in silenzio, dice il Ministro, e purtroppo in silenzio le famiglie degli studenti milanesi subiscono la carenza di servizi essenziali quali il pre-scuola e il post-scuola.
Si era esultato per l’arrivo del ministro Bianchi, ma la situazione non è per nulla cambiata dai tempi dell’Azzolina, anzi si è ulteriormente deteriorata: carenza di insegnanti di sostegno, graduatorie errate, almeno duecento insegnanti rimasti senza assegnazione perché erroneamente esclusi dalle graduatorie.
Per non parlare, poi, delle altre problematiche rimaste irrisolte, forse sconosciute al Ministro.
All’inizio dell’anno il ministro Bianchi ha espresso la propria “gioia” nel vedere le classi piene di ragazzi. Sarà pure una gioia per lui, ma non per i docenti che insegnano nelle classi-pollaio tra mille difficoltà organizzative, burocratiche e didattiche. Si vuole ricordare al Ministro che la realtà vera è ben diversa da quella che si vuole raccontare con annunci o presunte convinzioni che non trovano alcun riscontro nell’agire quotidiano. Dispiace dirlo, ma la scuola continua a navigare a vista senza una rotta e all’orizzonte, purtroppo, non si intravede nulla di buono.
Al Ministro, uomo di cultura, consiglio di leggere l’atto V, scena VIII dell’opera lirica del 1600 ‘Il ritorno d’Ulisse in patria’, apprenderebbe che “Un bel tacere / mai scritto fu”.
Giuseppe Antinolfi (Segretario provinciale Snals Milano)