Mentre la discussione politica all’interno del PD si infiamma, il fronte del No alle deleghe della legge 107/2015 è sempre più consistente e interno anche allo stesso PD.
Dopo il tavolo tecnico nazionale di Palermo del 28 e 29 gennaio in cui si sono incontrati docenti, genitori, famiglie, associazioni per la difesa della scuola pubblica, associazioni per la disabilità, si è deciso di convergere su due date di protesta che nascono appunto dal basso, il prossimo 23 febbraio davanti a Montecitorio dalle ore 14:00 alle ore 19:00 per chiedere il ritiro delle deleghe, e poi il giorno successivo, venerdì 24 febbraio dalle 9 alle 14, presso il Liceo Tasso di Roma, in cui si esamineranno i temi della delega 378 alla presenza dei docenti (con esonero dal servizio), delle associazioni e delle famiglie.
Sulle deleghe della scuola si sta creando, non solo un effetto mediatico, ma anche l’interesse del mondo sindacale e del mondo politico, un nodo che non lascia tranquillo il già conflittuale mondo interno del partito democratico.
Il fronte del No ai decreti delegati della legge 107/2015 chiede, alla politica e al mondo civile, il ritiro di tutte le deleghe, perché illegittime, improntate al risparmio di spesa e sottratte al dibattito democratico, l’eliminazione dello School bonus, dell’alternanza scuola-lavoro, del bonus premiale, del demansionamento dei docenti, dei super poteri del ds e di tutti i contenuti delle deleghe, che portano a termine l’opera di distruzione della scuola della Costituzione operata dalla legge 107.
Con queste manifestazioni del 23 e 24 febbraio si torna a chiedere di ascoltare i movimenti e le loro proposte alternative che sono state costruite dal basso attraverso la LIP e il documento del tavolo tecnico di Palermo. Si tratta del tentativo di restituire la partecipazione delle famiglie e degli operatori socio sanitari, estromessi dalla delega inclusione e di ripristinare la Legge 104 del 92 depotenziata dalla delega.
Sarà interessante vedere chi sarà presente alla protesta di piazza Montecitorio del 23 febbraio 2017, ma soprattutto vedere quale sarà la reazione politica del governo Gentiloni e in particolare del Ministro Valeria Fedeli. Sulla scuola si cambierà verso oppure si andrà avanti senza ascoltare la piazza?
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