Ha preso il via l’evento “Lucca Comics & Games together”, in programma nel capoluogo toscano fino al 5 novembre con ampi collegamenti con il mondo della scuola.
“Il fumetto fa parte della nostra cultura, della nostra storia e della nostra identità: è uno strumento per farsi conoscere fuori dai confini italiani, da qui la mia presenza oggi”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell’inaugurazione.
“Questa manifestazione culturale ha il patrocinio del ministero degli Esteri – ha sottolineato – perché il mio ministero ha sempre sostenuto la diffusione dei fumetti italiani nel mondo. Abbiamo promosso una bella iniziativa per rendere omaggio a Hugo Pratt in tutte le scuole italiane nel mondo per un progetto, vinta dai ragazzi di una scuola a Teheran. Abbiamo fatto anche una bella mostra su Calvino. Il ministero ha sempre considerato questa mostra di arte visiva uno strumento per far conoscere la cultura italiana nel mondo”.
Quindi, Tajani ha sottolineato che per questo evento “c’è il patrocinio del ministero degli Esteri italiano, che poi ci siano anche altri patrocini questo non ha nulla a che vedere con il nostro”.
A tal proposito, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano degli artisti, come Zerocalcare, che hanno deciso di non partecipare al festival in polemica con il patrocinio da parte dell’ambasciata di Israele in Italia, il Ministro ha detto che “è una scelta loro, io faccio le mie scelte e rispetto quelle degli altri. La cultura e l’arte non possono mai essere politicizzate”.
“Se politicizziamo anche gli artisti non diamo un buon esempio. Le istituzioni sono istituzioni, gli uomini di cultura sono uomini di cultura, altrimenti che facciamo, siccome c’è la guerra tra Russia e Ucraina non leggiamo più Dostoevskij?“.
“Sono qui – ha concluso Tajani – non solo perché c’è il patrocinio del ministero degli Esteri, ma perché con due guerre alle porte, e tante immagini tremende che ci accompagnano, da qui parte un messaggio di pace: ‘Togheter‘ (il riferimento è al titolo del festival di quest’anno, n.d.r.) è una parola che unisce e non divide”.