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Il fumo a scuola: l’indagine di Cittadinanzattiva

E’ stata presentata oggi, 20 ottobre 2011, al Senato l’indagine di Cittadinanzattiva sul fumo nelle scuole italiane. 
Si intitola “Togliamoci il fumo dagli occhi” e fa parte della Campagna Impararesicuri che il settore Scuola di Cittadinanzattiva porta avanti da 9 anni.

Realizzata attraverso il coinvolgimento di 3.213 studenti di 154 scuole medie e superiori appartenenti a 15 regioni (1.641 studenti delle scuole secondarie di II grado e 1.572 delle scuole secondarie di I grado), ha evidenziato come il fumare a scuola sia pratica molto diffusa, sia tra i ragazzi, sia tra gli insegnanti, e come la vigilanza sia piuttosto carente, così come scarseggiano le sanzioni per chi fuma in ambienti scolastici.
Il 31% dei ragazzi delle superiori intervistati (quasi 1 su 3) dichiara di fumare a scuola, mentre solo il 4% delle medie lo dice apertamente. Dato questo che contrasta con un altro: infatti ben l’82% degli studenti delle scuole superiori e il 51% degli studenti delle scuole medie dicono di aver visto altri compagni fumare durante l’orario scolastico. E non và meglio per i docenti, dato che alla domanda se hanno visto docenti fumare a scuola, risponde positivamente il 77% degli studenti delle superiori e il 49% delle medie.
Fumano soprattutto i maschi e lo fanno nonostante sappiano che esiste un divieto di fumo nelle scuole, divieto che è spesso ignorato, considerato che solo nel 17% dei casi alle superiori e nel 36% alle medie dichiarano di essere stati puniti in maniera sistematica.
La sanzione più frequente è la multa tra i 25 e i 100 euro nelle scuole superiori e la sospensione nelle medie. Piuttosto scarso risulta invece il coinvolgimento della famiglia, avvisata o convocata solo nel 6% dei casi di studenti superiori e nel 15% di quelli delle medie sorpresi a fumare.
L’indagine evidenzia anche delle differenze a livello regionale: gli studenti delle scuole superiori del Lazio fumano più dei loro coetanei lombardi e calabresi (52%, contro 43% e 25%; 31% la media nazionale), ma cominciano a fumare più tardi.
Gli insegnanti più viziosi sembrerebbero concentrarsi nelle grandi aree urbane, i più permissivi nei confronti degli studenti, invece, in Calabria, dove il 42% dei ragazzi delle superiori non viene punito in alcun modo se scoperto a fumare a scuola.
Lara La Gatta

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