Nuova conferma della validità delle tesi da sempre sostenute dall’Anief: il Giudice del Lavoro di Padova dà piena ragione al nostro sindacato e reinserisce una nostra iscritta cancellata nel 2009 per non aver prodotto domanda di aggiornamento. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, coordinando con la solita competenza i nostri legali sul territorio, ottengono ragione sul Ministero dell’Istruzione che continuava a negare, nonostante le successive domande di reinserimento prodotte dall’interessata, il diritto della docente ad essere reinserita nelle graduatorie ad Esaurimento.
Il Tribunale del Lavoro di Padova accoglie il ricorso patrocinato dall’Avv. Filippo Viglione, legale di fiducia dell’Anief sul territorio, e stabilisce il reinserimento nelle Graduatorie d’interesse della nostra iscritta. Il Giudice dà piena ragione alle tesi sostenute dall’Anief e conferma che “l’art. 1, c.1 bis del d.l. 97/04, conv. Con la l. 143/04, stabilisce, con riguardo alle graduatorie permanenti allora in vigore, che la mancata presentazione della domanda di aggiornamento comporta la cancellazione dalla graduatoria per gli anni scolastici successivi; tuttavia, a domanda dell’interessato, da presentarsi entro il medesimo termine, è consentito il reinserimento nella graduatoria”. In sentenza il Giudice ha confermato, infatti, che “tale disposizione non è stata abrogata da successivi interventi legislativi, né è incompatibile con la trasformazione delle graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento”.
In altre parole, dunque, come da sempre sostenuto dal nostro sindacato, il Miur non può negare il reinserimento, a domanda, dei docenti che erano stati inclusi nei precedenti aggiornamenti sostenendo il carattere ad esaurimento delle graduatorie; in sentenza si legge, infatti, che “a fronte di una norma primaria tutt’ora in vigore, vanno disapplicati gli atti normativi secondari che la contraddicono”. La nostra iscritta ha, perciò, ottenuto il riconoscimento del diritto, previsto dalla legge, al reinserimento nelle graduatorie di interesse e potrà, così, partecipare alle prossime procedure di immissione in ruolo previste dal Governo. Nuova vittoria per l’Anief, dunque, ed ennesima sconfitta del Miur, sempre soccombente e condannato a pagare 4000 Euro di spese di lite oltre accessori.