David Hillman, il grande neuropsichiatra, cominciò i suoi studi osservando i bambini iperdotati, spesso confusi, nelle scuole degli Usa, con i bambini autistici, disadattati, disturbanti e che addirittura venivano curati con psicofarmaci.
Lo scienziato riuscì invece a dimostrare che la maggior parte dei bambini dichiarati “difficili” sono, in realtà, bambini con una capacità cognitiva superiore alla media.
La loro devianza dipenderebbe dalla noia, anche perché sanno già quello che l’insegnante spiega ai loro compagni.
Che fare allora? Vale l’esperienza – scrive La Stampa- di un bambino prodigio di 9 anni, i cui genitori si sono rivolti agli insegnanti della scuola, i quali hanno costruito un percorso di studi speciale, dentro orari e classe normali. Sorprendente il risultato: il ragazzino studia un libro in pochi minuti, fa in una settimana i compiti di un anno, ma conduce una vita esattamente come gli altri bambini.
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
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