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Il giardino delle religioni e della pace, l’opera in una scuola con i simboli delle diverse fedi posti gli uni accanto agli altri

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L’opera è stata realizzata allo Zanussi di Pordenone, istituto diretto da Piervincenzo Di Terlizzi ed è sbocciata in un fazzoletto di verde nel cortile interno dell’istituto tecnico-professionale.

“Si tratta di un progetto – ha spiegato il dirigente a Il Messaggero Veneto di Pordenone – che simboleggia il pacifico camminare insieme di diverse religioni e culture negli spazi dell’istituto”.

Nel giardino sono stati realizzati alcuni dei simboli delle religioni monoteiste e orientali.

La Stella di Davide realizzata con il Progetto Crocus, La Fondazione Irlandese per l’Insegnamento sull’Olocausto fornisce ad ogni scuola i bulbi di crocus gialli da piantare in autunno in memoria del milione e mezzo di bambini ebrei che perirono a causa della Shoah e le migliaia di altri bambini che furono vittime delle atrocità naziste.

Il simbolo della Stella e della Mezzaluna come il simbolo ufficiale dell’Islam.

Il pesce che è un acronimo usato dai primi cristiani per indicare Gesù Cristo.

Lo Yin e Yang simbolo della religione Taoista.

Il Giardino Zen ha le radici nella religione dello shintoismo giapponese.

Un progetto apprezzatissimo, ha continuato il dirigente, dai nostri studenti e dalle famiglie. Il 50% degli studenti dello Zanussi affondano le radici in terre lontane, in percorsi culturali e religiosi specifici che qui trovano un riconoscimenti ed un legame.

Si tratta di una iniziativa che si collega direttamente all’impegno che la scuola vive ogni giorno nella costruzione della pace mediante concrete azioni e concreti esercizi di pace che si sostanziano nella lotta all’esclusione sociale, alla dispersione scolastica, allo star bene a scuola vissuta come spazio denso, ricco, ambiente in cui realizzare i propri sogni assieme ad altri.

Giardino o meditation room: la logica interculturale

L‘esperienza dello Zanussi è particolarmente interessante ed importante soprattutto in questi tempi segnati da polemiche di matrice interculturale anche a scuola. Tra tutti si veda il caso Pioltello, ad esempio.

La specificità del giardino delle religioni è inoltre costituita dal fatto che le diverse religioni sono “concretamente citate, nominate”. Esistono infatti due modi di affrontare il tema della compresenza di religioni e culture entro un medesimo ambiente.

Il primo è ben rappresentato dalla meditation room presente nella sede dell’Onu di New York. Si tratta di una stupenda piccola stanza a forma di trapezio con al centro un monolite nero di magnetite che permette il raccoglimento e dove ognuno può sentirsi a casa perché non vi sono simboli specifici. Già nel 1995, nel quaderno Conoscere l’Onu (scheda 19) la Rete delle scuole di pace consigliava ad ogni scuola di pensare ad aprire nel proprio istituto un luogo in cui tutti potessero sentirsi a casa e trovare un momento di meditazione. Si tratta, come è evidente, di una unità per sottrazione, rarefazione.

Il secondo modello è invece rappresentato dalla compresenza della pluralità di simboli ed esperienze: è il caso del Giardino delle religioni e della pace dello Zanussi di Pordenone. Si tratta di una scelta più concreta, più vivida, più esplicitamente connessa alla dimensione interculturale come interazione tra differenze piuttosto che rarefazione delle differenze.

Un richiamo esplicito all’esperienza interculturale della scuola italiana che proprio di questa interazione tra differenze si alimenta al punto da sostenere, nella circolare 207 del 16.07.1986 (!!!) che l’interazione tra differenze avvalora il significato della democrazia.

Parole profetiche e attualissime.