Categorie: Politica scolastica

Il gioco dell’oca della card per la formazione

Nella serata del 12 novembre abbiamo dato la notizia che la card del docente è ormai in dirittura d’arrivo.

Come abbiamo già spiegato non si tratterà di una card fisica,  come una carta di credito o un bancomat, ma di un “borsellino elettronico” e dunque virtuale.
I particolari non sono ancora del tutto chiari, ma il meccanismo dovrebbe essere all’incirca questo: per poter acquistare un certo servizio o un oggetto il docente dovrà accedere al portale unico www.cartadeldocente.istruzione.it sul quale dovrebbero essere disponibili i vari tipi di servizi (per il momento il portale non è ancora attivo)
Per poter accedere al portale è però necessario preliminarmente registrarsi allo SPID (Sistema Pubblico di Identità digitale).
E a questo punto nascono le prime difficoltà e i primi intoppi.
Sullo SPID è possibile ottenere l’identità digitale utilizzando una delle 4 procedure disponibili: InfoCert,Poste Italiane,Sielte oTIM.
Utilizzando InfoCert è necessario disporre di un PC con webcam (ma il servizio è a pagamento, 20 euro, anzi 19,90 per la precisione); si può anche andare di persona presso un Centro InfoCert ma in tal caso ci si dovrà spostare di cento chilometri o anche più dalla propria città (per esempio in Piemonte c’è un solo centro a Torino, in Sardegna l’unico centro si trova in provincia di Sassari)
In alternativa ci si può registrare tramite Sielte ID, del tutto gratuito (ma è necessario avere una casella di posta certificata che costa pochi euro all’anno se acquistata presso un provider privato e che è gratuita se richiesta ad un ufficio postale).
Anche l’uso del portale di TIMprevede qualche sbarramento non da poco: per poter ottenere l’identità digitale è infatti necessario disporre di una CNS (carta nazionale dei servizi), oppure di una firma digitale, da acquistarsi presso un provider privato,  oppure di una carta di identità digitale (non tutti i Comuni sono attrezzati per rilasciarla).  E c’è un’altra piccola sorpresa: per chi usa TIM il il servizio è gratuito se ci si registra entro il 31 dicembre prossimo; l’identità digitale è gratuita per due anni ma poi andrà pagata sottoscrivendo un abbonamento annuale.
E veniamo alla registrazione attraverso Poste Italiane.
Per poter utilizzare questa modalità è necessario avere un conto corrente postale avere a disposizione il Bancoposta e il relativo lettore. Disponendo di tutto ciò ho provato a registrarmi ed è andato tutto abbastanza bene, fino anche la piattaforma non mi ha chiesto un indirizzo PEC.
Insomma, un bel gioco dell’oca: per ottenere la card per la formazione è necessario che i docenti partecipino ad un bel corsetto di formazione per sapere come potersi registrare.
Se il Ministero voleva escogitare un sistema per perdere ulteriore consenso ci è perfettamente riuscito.

Supporto per ottenere l’identità digitale (CLICCA QUI)

 

Reginaldo Palermo

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