Può il gioco essere formativo? Qual è il ruolo della didattica ludica negli apprendimenti?
La didattica ludica è uno strumento didattico assolutamente efficace, non solo nei gradi di scuola inferiori. La letteratura in fatto di buone pratiche è ampia, così come gli argomenti che, trasversalmente rispetto agli obiettivi, possiamo trattare attraverso la pratica del gioco: dal bullismo all’uguaglianza di genere al razzismo.
Il gioco è qualcosa di estremamente serio, dal punto di vista dell’impegno bio-psico-intellettivo che viene richiesto al soggetto che gioca. Un investimento di energia e di motivazione che può avere effetti molto interessanti sul fronte degli apprendimenti. Insomma, il gioco è a tutti gli effetti uno strumento didattico, costituisce un elemento fondamentale della formazione dell’uomo, in grado, nelle classi, di assumere un ruolo molto pragmatico, specie come modalità incentivante dei meccanismi apprenditivi, sotto moltissimi profili: quello della scoperta euristica, della creatività, delle dinamiche di gruppo e di cooperazione (o di competizione dove utile o necessario), dell’uso della razionalità, della psico-motricità, della socializzazione.
Quali prerequisiti per lavorare bene in classe con l’approccio ludico? I docenti che vogliano portare in classe la didattica ludica dovranno:
Su questi argomenti il corso Il gioco formativo: proposte e sperimentazioni, in programma dal 17 novembre, a cura di Manuela Ravecca.
Il corso lavorerà sull’ermeneutica delle parole, quella curiosità che ci spinge a comunicare e a confrontarci con i differenti significati che ciascuno di noi attribuisce al medesimo termine, per scoprire come possa essere utile una proposta educativa che trova nel suo essere ludico la caratteristica fondante.
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