Attualità

Il giornalino scolastico e le altre tecniche didattiche di Bruno Ciari, nato 100 anni fa. Se ne parla in un convegno MCE a Ivrea

Per la giornata mondiale dell’insegnante che ricorre il 5 ottobre l’associazione Gessetti Colorati di Ivrea e il Movimento di Cooperazione Educativa hanno programmato un evento di particolare interesse per il mondo della scuola.
Presso il Museo Tecnologic@mente di via Di Vittorio a Ivrea si svolgerà infatti un convegno per ricordare la figura di Bruno Ciari, maestro, educatore e pedagogista, che morì nel 1970 e che negli anni ’50 fu fra i fondatori del Movimento di Cooperazione Educativa, insieme con Mario Lodi e molti altri.
I lavori verranno aperti alle 17 con un intervento della presidente del Movimento di Cooperazione Donatella Merlo.
Enrico Bottero sottolineerà il ruolo avuto da Bruno Ciari nella storia della scuola italiana di quegli anni, mentre Pamela Giorgi, ricercatrice Indire parlerà delle iniziative dell’Istituto dedicate al grande maestro.
Particolarmente attesa è la testimonianza di Giorgio Testa, personaggio storico del Movimento che aveva insegnato a Ivrea a cavallo fra gli anni ’60 e ’70 contribuendo anche alla nascita della sezione locale dell’MCE.

“Da insegnante – ricorda il Movimento di Cooperazione nei materiali utilizzati per celebrare l’anniversario della nascita – Ciari trasformò l’aula in un angolo per le attività espressive (con acquari, terrari, schedari) e la biblioteca in un “laboratorio” di sperimentazione, inteso non solo come luogo fisico ma come “metodo” che va oltre la classe e mira a coinvolgere insegnanti, educatori e ricercatori nel confronto cooperativo delle esperienze. Tema centrale della riflessione di Ciari diviene dunque la cooperazione educativa come modalità di arricchimento personale e collettivo attraverso lo scambio e le ricerche empiriche sviluppate nel confronto con colleghi e colleghe. Di qui le tecniche del testo libero, della tipografia, della corrispondenza che egli propose ai maestri nel libro Le nuove tecniche didattiche pubblicato nel 1962 con Editori Riuniti”.

Il convegno rientra in una più ampia iniziativa del Movimento di Cooperazione per ricordare Bruno Ciari: il programma si è aperto a Roma nel marzo scorso con un incontro dal titolo emblematico (“Resistere oggi”); poi si è passati a Milano e a Firenze. Dopo l’incontro del 5 ottobre a Ivrea, a metà mese ci sarà un convegno  ad Amelia presso il laboratorio di Cenci.
Si proseguirà il 30 ottobre a Bologna per concludere a Torino nei giorni 29 e 30 novembre.

Presso il museo di è stata esposta la mostra “Nasolungo e Orecchio fino” prodotta dal Movimento di Cooperazione: si 13 pannelli che raccontano la storia del giornale scolastico quale strumento e tecnica per comunicare la propria umanità in modo attivo.


La mostra è disponibile anche nel sito del Movimento e può essere stampata e utilizzata da chi volesse promuovere una iniziativa nel proprio territorio.

Bruno Ciari, Mario Lodi e tanti altri maestri del MCE hanno considerato il giornale scolastico un potente strumento di motivazione alla scrittura e alla letura. Settanta anni fa veniva realizzato usando strumenti poveri e artigianali; con l’affermarsi del digitale le tecniche sono cambiate, ma la funzione pedagogica e didattica resta del tutto inalterata.
La mostra è quindi una occasione per riflettere su una pratica didattica a sostegno di quella che, dopo Ciari, Tullio De Mauro avrebbe definito una forma di educazione linguistica democratica.

Redazione

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