Si trattò di una pulizia politica ed etnica che riguardò non solo i nazisti e i fascisti, ma anche uomini di chiesa, comunisti. il massacro più vasto a guerra finita, nel maggio del 1945, per costringere gli italiani a fuggire dalle province istriane, dalmate e della Venezia Giulia. Secondo le fonti più accreditate le vittime furono almeno 5000, ma diversi storici parlano di oltre diecimila, centinaia di migliaia gli esuli
In questa giornata il ricordo della Nazione va a loro e a tutti i 350mila italiani costretti a fuggire dalle loro terre in quel periodo di grande confusione bellica.
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Molti connazionali finirono in campi profughi dove rimasero per anni.
Tanti furono costretti a fuggire in altre città italiane o all’estero.
L’esodo durò oltre 10 anni, ma per oltre mezzo secolo tutto rimase avvolto dal silenzio, un silenzio durato 60 anni, benché si trattasse di una tra le pagine più dolorose della storia italiana.
Solo nel 2004, esattamente 11 anni fa, arrivò una legge, una norma che istituì il giorno del ricordo per le vittime delle foibe e dell’esodo: quel giorno è il 10 febbraio. Si tratta di una data simbolica che fa riferimento al 1947, quando entrò in vigore il trattato di pace con cui le province di Pola, Fiume, Zara, parte delle zone di Gorizia e di Trieste, passarono alla Jugoslavia. all’indomani dell’armistizio si scatenò l’offensiva dei partigiani comunisti contro i nazisti e fascisti.
Il massacro più vasto avvenne a guerra finita, nel maggio del 1945, per costringere gli italiani a fuggire dalle province istriane, dalmate e della Venezia Giulia.
La politica, per rendere omaggio alle vittime delle foibe e agli esuli giuliano dalmati, si fermerà alle 16.30, quando nella sala della regina di palazzo Montecitorio, alla presenza del presidente della repubblica Mattarella, ci sarà la celebrazione del “giorno del ricordo”.
Aprirà la cerimonia il presidente dell’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, e poi prenderanno la parola la giornalista Lucia Bellaspiga, il sottosegretario agli esteri Benedetto della Vedova e la ministra dell`istruzione, dell`università e della ricerca, Stefania Giannini. l`intervento di chiusura sarà della presidente della camera, Laura Boldrini. (Rainews24)
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