Viste le dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione Giannini e del Sottosegretario, on. Reggi, secondo le quali si prevede un aumento dell’orario di servizio del personale docente a 36 ore settimanali e il taglio di un anno del percorso formativo nelle scuole superiori, si pone all’attenzione dell’opinione pubblica quanto segue:
– se il progetto dovesse andare in porto, senza una discussione e un adeguato confronto con gli operatori del settore, l’offerta formativa ne verrebbe irrimediabilmente compromessa;
– gli insegnanti di ruolo dovrebbero svolgere le supplenze senza un aumento retributivo, nonostante lo stipendio nella scuola sia il più basso del pubblico impiego e il contratto sia bloccato da 5 anni;
– di fatto verrebbero cancellate le supplenze e, conseguentemente, licenziati tanti docenti precari che, grazie alla loro professionalità maturata da una pluriennale esperienza, contribuiscono al buon funzionamento della scuola statale italiana;
– sarebbero cancellati, in tale maniera, 500.000 docenti iscritti nelle graduatorie d’istituto;
– gli insegnanti sarebbero valutati dai presidi in maniera arbitraria introducendo, di fatto, una meritocrazia senza controllo diversamente da quanto avviene in qualsiasi altro paese europeo.
La situazione è davvero avvilente: si invitano tutti i lavoratori della scuola, i sindacati di base, i partiti extraparlamentari, il Movimento 5 Stelle e SEL a sentirsi coinvolti nell’ostacolare questo progetto volto unicamente a licenziare i lavoratori precari a svilire il percorso formativo statale.
Con una legge delega in approvazione il prossimo 15 luglio, senza alcun dibattito parlamentare, si stanno cancellando i diritti acquisiti dai precari e si vuole modificare, nonostante il parere contrario degli addetti ai lavori, il sistema scolastico italiano mortificato già dai pesantissimi tagli subiti negli ultimi anni.