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Il Governo emenda il decreto 112: addio Ssis?

Si è ormai concluso, nelle diverse Commissioni della Camera, l’esame preliminare del decreto legge 112.
Negli ultimi giorni il Governo ha già depositato alcune proposte di modifica relative agli articoli che più direttamente riguardano la scuola.
Le modifiche non riguardano però, come molti speravano, il piano di razionalizzazione.
Un emendamento importante è finalizzato ad evitare il formarsi di ulteriore precariato; il Governo infatti propone di inserire un nuovo articolo che prevede  che “in attesa della definizione  degli ordinamenti didattici universitari per la formazione iniziale degli insegnanti delle scuole per l’infanzia, del primo e del secondo ciclo, sono sospese, per l’anno 2008/2009, le procedure per l’accesso alle scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario attivate presso le Università”.
In pratica questo vuol dire che – già a partire dal prossimo settembre – non verranno avviati altri corsi Ssis.
Inoltre il comma 622 dell’art. 1 della legge finanziaria per il 2007 con il quale il Governo Prodi aveva istituito l’obbligo scolastico fino a 16 anni verrà modificato e una parte di esso verrà sostituita con un nuovo testo: L’obbligo di istruzione si assolve anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al Capo 111 del decreto legislativo n. 226/05, e, sino alla completa messa a regime delle disposizioni ivi contenute, anche nei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui all’articolo 1, comma 624 della legge, 27 dicembre 2006, n. 296”.
I regolamenti che il Ministro dovrà emanare per realizzare il piano di razionalizzazione dovranno precisare infine anche tempi e modalità per la determinazione e articolazione dell’azione di ridimensionamento della rete scolastica prevedendo, nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente l’attivazione di servizi qualificati per la migliore fruizione dell’offerta formativa”.
Naturalmente non mancano emendamenti proposti dall’opposizione (il PD per esempio propone la cancellazione totale dell’articolo 64 o, almeno, dei primi due commi), ma visti i rapporti numerici è del tutto irrealistico pensare che le proposte della minoranza possano avere successo.
La prossima settimana la parola passerà all’aula per l’avvio del dibattito. Il calendario dei lavori prevede che a partire dal 21 luglio la Camera inizi l’esame del provvedimento. Le votazioni si dovrebbero concludere entro il 25 del mese.
 
Reginaldo Palermo

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