Da molti anni la Uil Scuola ha denunciato l’anomalia di contratti a termine reiterati in presenza di posti, sia di insegnamento che di personale Ata, disponibili, e ha promosso contenziosi giurisdizionali, in molte province con esiti positivi.
Il Governo ora faccia l’unica cosa necessaria: immissione in ruolo su tutti i posti disponibili compresi coloro che li occupano, pur non essendo nelle graduatorie permanenti.
La sentenza conferma la miopia di una gestione del personale chiusa nelle stanze dei ministeri, tutta attenta al risparmio, anziché al rispetto dei diritti dei lavoratori e alla priorità della continuità didattica e dei servizi.
La questione precariato rimane esplosiva; il governo recuperi il valore del confronto con il sindacato.
Come Uil Scuola stiamo predisponendo con l’ufficio legale una iniziativa per la tutela di coloro che si trovano nelle condizioni richiamate dalla sentenza.
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