“L’avvenuto innalzamento delle facoltà assunzionali del personale docente sino al 100% dei posti vacanti e disponibili ha consentito di porre le basi per l’azzeramento del precariato. Il risultato è stato sostanzialmente raggiunto, quindi, con il concorso bandito a febbraio 2016 per complessivi 63.772 posti, con la saturazione dei posti vacanti e disponibili per la maggioranza delle classi di concorso”: è quanto si legge nella relazione tecnica allegata alle ultime modifiche apportate al “Decreto dignità” all’esame del Parlamento.
Questa frase – sottolinea il capogruppo PD in Commissione Bilancio della Camera Luigi Marattin – sta ad indicare che la Buona Scuola di Renzi ha ‘azzerato il precariato’ e che ora il Governo Lega-M5S lo ammette, mentre con il decreto approvato ora si continuerà ad essere precari anche oltre i 3 anni.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, che sulla propria bacheca FB scrive: “Vi ricordate la Buona Scuola? Quella che giuravano di abolire? Ecco, non solo non sarà cancellata, ma viene elogiata perché ha posto le basi per l’azzeramento del precariato. Lo dice il Pd? No! Sta scritto nero su bianco nella relazione tecnica di accompagnamento del cosiddetto decreto Di Maio. Il decreto indegnità!”.
Intanto alla Camera prosegue la discussione del provvedimento: salvo imprevisti il voto è previsto per giovedì. Per quanto riguarda la scuola sono in corso incontri a livello politico per definire i requisiti di ammissione al concorso riservato. Attualmente il decreto prevede che possano accedere alla procedura concorsuale non solo i DM entrati in ruolo il 1° settembre scorso ma anche i laureati in Scienze della formazione primaria purchè abbiano prestato due anni di servizio.
Sono però in corso incontri a livello politico per ridurre il servizio ad un solo anno in modo da allargare la platea dei precari ammessi.