Con il rinvio al prossimo anno della liquidazione degli aumenti già sottoscritti il Governo si propone di realizzare risparmi significativi per consentire al bilancio 2005 di chiudersi entro i parametri concordati con l’Unione europea. Il rinvio non riguarda pertanto solo i contratti ancora aperti, ma anche quello della scuola, firmato il 22 settembre scorso. Sembra ormai difficilissimo poter ricevere con la tredicesima di dicembre anche gli arretrati contrattuali e i relativi aumenti. L’iter per la liquidazione infatti comporta che non solo il Governo deve approvare il provvedimento in via definitiva, ma lo stesso deve ricevere l’OK da parte della Corte dei conti che dispone di 15 giorni per dare il suo via libera.
Di fronte all’ennesimo rinvio la reazione sindacale, come è ovvio, non si è fatta attendere, annunciando per il 25 novembre prossimo, giornata di mobilitazione generale contro la finanziaria, la partecipazione della scuola per l’intera giornata e non più per un’ora come inizialmente era stato previsto.
Secondo la Gilda “la risposta alla latitanza del governo, e particolarmente del ministero dell’Economia, sulle questioni contrattuali, è l’esito di un progressivo processo di degrado del sistema delle relazioni sindacali, a cui ha contribuito una arroganza politica che non trova precedenti”.
Secondo Gino Galati, Segretario Generale Snals-Confsal, il “rinvio anche di un mese ha tutto il sapore di non voler riconoscere, sul piano politico, al personale della scuola, i dovuti benefici economici”.