Avrà i suoi effetti anche la scuola italiana l`ipotesi allo studio del Governo e delle Regioni che prevede una tassa “di scopo” sul cibo spazzatura, il cosiddetto junk food: se il progetto dovesse andare a compimento, infatti, si tradurrebbe in un via libera agli alimenti sani, mentre merendine e bibite gassate avrebbero sempre meno spazio nei corridoi degli istituti scolastici.
Il provvedimento – predisposto sotto forma di una bozza di lavoro, inviata anche dal ministro della Salute Renato Balduzzi alla Conferenza delle Regioni – servirebbe a contrastare la dilagante obesità giovanile e gli effetti sulla salute e sulle spese sanitarie, proprio come hanno fatto negli ultimi anni diversi Paesi. Dal primo gennaio 2012 è entrata in vigore in Francia la “taxe soda” ratificata dal Consiglio costituzionale francese il 28 dicembre 2011 che pesa 7,16 euro per ettolitro, cioè 11 cent per 1,5 litri o ancora 2 centesimi di euro a lattina di bevanda gassata. La tassa dovrebbe portare 280 milioni di euro nelle casse dello Stato transalpino, che saranno utilizzati per ridurre il costo del lavoro di raccolta in agricoltura e sostenere così il reperimento e i costi di frutta e verdura.
La tassa non riguarderà gli alimenti consigliati per una sana alimentazione: ne saranno quindi esenti gli sciroppi, i succhi di frutta senza zucchero aggiunto, i frullati, gli yogurt da bere, i latti per l`infanzia, le bevande nutritive a finalità medica e i prodotti destinati all`esportazione. E l`iniziativa francese segue di qualche mese quella della Danimarca che ha introdotto una tassa sul cibo spazzatura ricco di grassi saturi come merendine, patatine e snack con un aumento di 16 corone, 2,15 euro, al chilo.
A spingere verso una soluzione simile anche in Italia è la Coldiretti: “non c`è tempo da perdere nell`affrontare una emergenza che sta mettendo a rischio il futuro delle nuove generazioni“, ha detto Sergio Marini, presidente dell’organismo che tutela i coltivatori italiani. Marini ha aggiunto che occorre un “forte sostegno per scoraggiare il consumo di cibo spazzatura che deve essere però individuato con criteri oggettivi e seri mentre deve essere contestualmente sostenuto il cibo genuino e del territorio anche a scuola. Una opportunità per un Paese come l`Italia che è leader europeo nella produzione di frutta e verdura e degli altri alimenti base della dieta mediterranea che sono stati riconosciuti scientificamente come ‘elisir’ di lunga vita“.
La Coldiretti ha appurato che l’opinione pubblica troverebbe positiva l’iniziativa di introdurre una tassa su alimenti poco salutari: da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it l’ipotesi trova il consenso di più di otto italiani su dieci (81%), a patto però che le risorse siano destinate al sostegno dei cibi genuini del territorio.
A spingere verso una soluzione simile anche in Italia è la Coldiretti: “non c`è tempo da perdere nell`affrontare una emergenza che sta mettendo a rischio il futuro delle nuove generazioni“, ha detto Sergio Marini, presidente dell’organismo che tutela i coltivatori italiani. Marini ha aggiunto che occorre un “forte sostegno per scoraggiare il consumo di cibo spazzatura che deve essere però individuato con criteri oggettivi e seri mentre deve essere contestualmente sostenuto il cibo genuino e del territorio anche a scuola. Una opportunità per un Paese come l`Italia che è leader europeo nella produzione di frutta e verdura e degli altri alimenti base della dieta mediterranea che sono stati riconosciuti scientificamente come ‘elisir’ di lunga vita“.
La Coldiretti ha appurato che l’opinione pubblica troverebbe positiva l’iniziativa di introdurre una tassa su alimenti poco salutari: da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it l’ipotesi trova il consenso di più di otto italiani su dieci (81%), a patto però che le risorse siano destinate al sostegno dei cibi genuini del territorio.