Mi chiamo Giovanni Masiello (architetto) e non ho mai insegnato nella mia classe di concorso (A018) perché il ministro Gelmini ha ridotto ad un terzo le ore di insegnamento della materia Discipline geometriche, architettoniche, arredamento e scenotecnica.
Ancora una volta i docenti in GaE senza servizio vengono insultati come se fosse una vergogna non aver mai insegnato. Non abbiamo mai insegnato per colpa dei governi precedenti che facevano abilitare persone (oltre il necessario) per far guadagnare le università e allo stesso tempo tagliavano sulle ore di insegnamento.
Abbiamo superato un esame di Stato abilitante con valore di prova concorsuale, siamo stati parcheggiati per anni nelle graduatorie ad esaurimento e ora volete escluderci perché non abbiamo avuto modo di insegnare. Io personalmente ho fatto di tutto per insegnare, ma ogni anno mi vedevo preclusa la strada dai governi che si susseguivamo (cito ministro Gelmini).
Siamo tutti curiosi di sapere in che modo il Governo ci escluderà dal piano di assunzione.
Noi senza servizio suggeriamo due alternative:
1) Immaginiamo un articolo del decreto legge che recita in questo modo: “… mentre per tutti coloro che non hanno trentasei mesi di servizio sottoposti a verifica è previsto l’iscrizione d’ufficio nella seconda fascia delle Graduatorie di Istituto (vista la chiusura definitiva delle Graduatorie ad Esaurimento)”.
2) Oppure: “… mentre per tutti coloro che non hanno trentasei mesi di servizio sottoposti a verifica è prevista la cancellazione d’ufficio dalle Graduatorie ad Esaurimento… perché fino ad oggi lo Stato a scherzato con Voi….vi ha fatto abilitare con due anni di SSIS… vi ha tatto aggiornare le graduatorie ogni 2/3 anni…vi ha fatto seguire corsi di perfezionamento… vi ha fatto fare 11 mesi di supplenza nella scuola pubblica (peccato ma non vi bastano perché ci vogliono 36 mesi)….”
Qualche esponente del Governo sa spiegarci perché gli idonei del concorso 2012 (senza aver mai insegnato) sono più idonei di noi inseriti in GaE che non abbiamo svolto servizio.
Post scriptum
Gli interessati a rispondere alla presente lettera possono farlo all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]