Il Governo tedesco corre in difesa della propria lingua
I vertici del Governo tedesco non ci stanno a vedere la loro lingua declassata dallo strapotere mondiale dell’inglese e dagli sforzi nazionalisti di Spagna e Cina: il ministro degli Esteri, il liberaldemocratico Guido Westerwelle, ha deciso di fare della promozione della difesa della sua lingua madre la sua missione ufficiale. Tanto da lanciare la sua nuova campagna globale per la cosiddetta “Lingua delle idee” elencando, attraverso un comunicato, tutti i buoni motivi per studiare la lingua teutonica.
“E’ una chiave d’ingresso per più di 350 università tedesche e college, per l’economia più grande in Europa – ha sottolineato vice-cancelliere e capo della Fdp -. Dà accesso alla letteratura, alla musica, alla filosofia e alle scienze della Germania, alla ricchezza delle grandi tradizioni culturali europee, e, non ultimo – ha sottolineato – è la chiave per realizzare i propri obiettivi e idee“.
E ancora: “Il tedesco è la lingua nel cuore dell’Europa“. Anche i numeri parlano chiaro: l’Europa conta circa 101 milioni di persone che parlano tedesco e circa 14,5 milioni fuori dal Paese che studiano questa lingua. Un numero che tuttavia è calato: erano 17 milioni tre anni fa, a causa, secondo Berlino, proprio dell’accresciuto peso dell’inglese e degli sforzi di Spagna e Cina di promuovere le proprie lingue. Ora però la Germania passa al contrattacco. Una presa di posizione forte che non passerà di certo inosservata a quegli studenti, anche italiani, interessati a studiare la lingua che fu di Goethe e Schiller.