Il disegno di legge recante “Misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie” è stato approvato il 4 giugno scorso dal Consiglio dei Ministri.
Il provvedimento non è ancora stato depositato alle Camere e non sappiamo quando inizierà il proprio itera parlamentare ma la Flc-Cgil mette già le mani avanti e spiega che, questa operazione, “il Governo Meloni approfitta della legge annuale di semplificazione normativa per intervenire a gamba tesa sull’impianto democratico del sistema di istruzione”.
Il testo del disegno di legge prevede infatti che, entro 18 mesi dalla data di approvazione del provvedimento, il Governo adotti una serie di decreti legislativi finalizzati tra l’altro a:
Secondo la Flc-Cgil “si tratta infatti di una delega in bianco” con la quale si intende tra l’altro “mettere mano agli organi collegiali, le strutture di rappresentanza democratica della scuola italiana, con il ventilato riordino del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), recentemente rinnovato nella parte elettiva, e la ridefinizione di funzioni e competenze degli organi collegiali territoriali rispetto al ruolo dei dirigenti scolastici”.
Secondo il sindacato di Gianna Fracassi “sarebbe estremamente grave la modifica di queste relazioni in senso autoritario, con lo stravolgimento della visione partecipata e democratica avviata con i decreti delegati”.
E ancora: “Si tratta di un disegno che va nella stessa direzione verticistica, autoritaria e antidemocratica, già indicata e percorsa da questo esecutivo con i vari interventi di censura e delegittimazione della libera stampa e della magistratura, fino ai progetti di stravolgimento istituzionale”.
Sul disegno complessivo dell’operazione la Flc-Cgil non ha dubbi: “Gli ultimi resistenti presìdi di democrazia della nostra Repubblica, a partire dai luoghi di elaborazione culturale e di pensiero critico, per il governo devono essere silenziati”.
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