Home I lettori ci scrivono “Il governo vende fumo, in realtà taglia”

“Il governo vende fumo, in realtà taglia”

CONDIVIDI

“Affermare che riducendo la durata del percorso scolastico, tagliando un anno alle superiori, consentirà di studiare di più e meglio materie come l’inglese, la storia dell’arte o le nuove tecnologie, è un assurdo che nasce solo dalla volontà del governo digiustificare scelte scellerate e che vanno contro la scuola pubblica. Stanno vendendo fumo che nasconde tagli al comparto scuola”. Lo dichiarano i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.

“Oggi il sottosegretario del Miur Reggi ha utilizzandonuovamente lo strumento dell’intervista sulla stampa per cercare di rifilare all’opinione pubblica le azioni che il governo avrebbe intenzione di adottare da qui a breve. Atti che evidenziano l’incompetenza e la malafede di Palazzo Chigi nei confronti dell’istruzione statale.

La proposta di portare le scuole superiori a quattro anni, come proposto, non ha infatti alcun fondamento didattico-pedagogico. L’unica ratio di questo progetto sembrerebbe anche qui, quella del risparmio e il taglio un anno scolastico con molta probabilità determinerebbe l’eliminazione di decine di migliaia di cattedre.

L’incompetenza  e l’ignoranza dell’esecutivo, poi, saltano agli occhi nel momento in cui si parla di voler premiare i docenti che vogliono dedicare più tempo alla scuola. Questo, in realtà, è già possibile con lo svolgimento dei progetti che annualmente potrebbero essere attuati dalle scuole nell’ambito dell’offerta formativa del proprio istituto. Il punto è che a causa delle pesanti decurtazioni dei fondi d’istituto e MOF, che anche questo governo ha fatto, sono conseguentemente falcidiati progetti e attività didattiche aggiuntive. 

L’unica certezza che sembra delinearsi all’orizzonte è l’ennesimo taglio pesante: recuperare 1,5 miliardi dal comparto scuola. Come? Accrescendo l’orario di lavoro dei docenti con un aumento stipendiale nullo, o irrisorio che avrà anche la conseguenza di far scomparire le supplenze dalle graduatorie d’istituto”.