Come riporta “La Repubblica”, il Governo proverà a costruire un percorso di assunzione per i tanti precari – 80 mila, è la valutazione – rimasti fuori nei primi due anni di assunzioni della “Buona scuola” e dal selettivo concorso a cattedre 2016. La Legge di bilancio deve tenere conto di due fattori. Da una parte s’incrocia con le tredici leggi delega che entro il 31 dicembre il Governo dovrà consegnare, su tutte la cosiddetta “0-6” a proposito del rafforzamento dell’infanzia. Dall’altra, secondo gli ultimi conteggi, oggi su 750 mila docenti 120 mila hanno più di 60 anni: nelle prossime cinque stagioni si assisterà a un forte ricambio generazionale in cattedra.
Come potranno essere via via selezionati e assunti, a partire dal primo settembre 2017, gli ottantamila precari? Sempre secondo “La Repubblica”, attraverso “forme concorsuali”, spiegano i tecnici del ministero. Ancora da stabilire. Non si sa, per esempio, se saranno bandi nazionali o provinciali, certo non avranno le dimensioni dei concorsi triennali (come quello ancora in corso) e separeranno nettamente la fascia dei docenti delle scuole medie e superiori, per le quali ci sono più cattedre che professori, da coloro che aspirano a un ruolo per infanzia ed elementari, dove invece la richiesta di insegnamento è molto più alta dell’offerta
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