Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il Decreto che definisce le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali COVID-19 che faciliteranno la partecipazione ad eventi pubblici, l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e gli spostamenti sul territorio nazionale.
La piattaforma Digital Green Certificate (DGC) per l’emissione e la validazione delle Certificazioni verdi digitali COVID-19 è attiva da ieri 17 giugno e permette di comprovare la vaccinazione di un cittadino o la sua guarigione dal Covid o l’effettuazione di un test antigenico o molecolare con esito negativo.
Gli enti e le istituzioni preposti al controllo della certificazione verde sono: i pubblici ufficiali, il personale addetto al controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo, in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, i soggetti titolari delle strutture ricettive, i gestori di luoghi o locali dove si svolgono eventi e attività per le quali è prescritto il possesso della certificazione verde, il settore dei trasporti, quello dei servizi sanitari o socio-assistenziali.
Sia chiaro: la certificazione verde non nasce per la scuola, ma per facilitare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Unione europea durante la pandemia di COVID-19. Attesta di aver fatto la vaccinazione o di essere negativi al test o di essere guariti dal COVID-19, e contiene un QR Code che permette di verificarne l’autenticità e la validità.
Tuttavia, un sistema messo in piedi per un settore potrebbe farne beneficiare altri.
La domanda che sorge spontanea, infatti, è la seguente: potrebbe la certificazione verde diventare lo strumento di tracciabilità dei contagi la cui assenza, in questi ultimi due anni scolastici, ha rappresentato la maggiore criticità per la tenuta del sistema scuola e l’efficacia ed efficienza dei protocolli di sicurezza anti Covid?
Già negli eventi organizzati nell’ambito della Scuola d’estate, all’interno delle attività funzionali al recupero della socialità, la certificazione verde potrebbe essere operativa e potrebbe rendere più sicure le attività stesse. L’auspicio è che un sistema di tracciabilità a regime, con informazioni integrate anche tra i vari ministeri e uffici sanitari possa facilitare l’inizio scuola a settembre e l’intero anno scolastico 2021/20221.
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