Ora è ufficiale: il Green pass diventa obbligatorio per tutti i lavoratori, sia statali che privati. Via libera ai tamponi gratuiti per chi non può fare il vaccino anti Covid e a prezzi bassi (8 euro per gli under 18 anni, 15 euro dopo), sino a fine emergenza. Green pass immediato per i guariti dal Covid, che quindi non dovranno più attendere 15 giorni dalla prima dose di vaccino. Le misure sono state approvate dal Consiglio dei ministri del 16 settembre, attraverso apposito decreto legge.
Sull’obbligo per i lavoratori scatteranno le stesse disposizioni previste per docenti, Ata e presidi dallo scorso 1° settembre: dal 15 ottobre, chi sarà trovato sul posto di lavoro senza Green Pass, incorrerà subito in una multa, che cresce, perché il minimo passa da 400 euro (nella scuola) a 600 euro, mentre quella massima da 1.000 (sempre per i lavoratori della scuola) a 1.500 euro.
Ai datori di lavoro, invece, che non vigileranno, sarà chiesta una multa da 400 a 1.000 euro.
Dopo il quinto giorno, anche non consecutivo, di assenza motivata da mancato possesso del Green pass, dal quinto giorno scatterà la sospensione dal servizio e dallo stipendio, compresi i contributi, quindi pure di giorni utili al pensionamento. Invece, per il settore privato, la sospensione dello stipendio scatterà subito, dal primo giorno.
Nel decreto si specifica che la sospensione viene comminata “al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro, e, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro”.
Alcuni organi di stampa, hanno colto tra le righe del decreto una novità inaspettata: riguarda il rientro in classe del docente a cui è stata riscontrato il mancato possesso del Green pass.
Ebbene, il docente titolare potrà tornare solo al termine del contratto di sostituzione sottoscritto dalla scuola con il suo supplente temporaneo. Anche se dovesse ottenere il certificato verde diversi giorni prima della stessa scadenza. Si attendono conferme.
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