Il ministro degli Interni, Matteo Salvini, è come la mosca cocchiera: sa tutto e su tutto mette bocca, a cominciare dal ripristino dell’obbligo di leva, perché il militare, spiega lui, forgia i giovani e li fa diventare uomini, veri uomini, magari con l’occhio rivolto un po’ verso Guglielmo di Prussia che militarizzò la Germania.
Più che degli Interni, questa è materia del ministero della Difesa, ma lui la sa lunga anche su questo versante, convinto che, fatto il “governo del cambiamento”, bisogna cambiare gli italiani, aggiungendo un altro tassello all’educazione dei ragazzi i quali, né la scuola né la famiglia, riescono a formare come lui li vorrebbe: forti, coraggiosi, sprezzanti del pericolo.
Di questi giorni l’altra boutade-proposta: grembiule a scuola per tutti gli alunni. Che è sembrata foriera di qualche nuovo ordinamento-obbligo, tanto che subito l’Anp, l’Associazione dei presidi, ha scaldato i motori, suggerendo con dotto cipiglio che questa è una scelta autonoma delle scuole autonome e che il ministero (ma quale: interni o istruzione?) non può imporlo a tutto il mondo della scuola primaria.
Che però ci può pure stare: tutti i bimbi della primaria devono indossare i grembiuli e chi disubbidisce avrà sanzioni: quali, si vedrebbe. Magari l’esclusione dalle lezioni.
Ma si potrebbe pure procedere come con ciò che fu e rappresentò tutto il dibattito sull’obbligo dei vaccini, in accordo con quanto sosteneva la Paola Taverna dei 5Stelle: non obbligo ma informazione; fare capire insomma ai genitori tutti che il grembiule, come il vaccino, fa bene all’educazione, come il servizio di leva.
D’altra parte, come suggerisce Salvini, una uguale uniforme addosso ai bimbi eliminerebbe le differenze di classe, le competizioni sartoriali, le emulazioni e le piccole invidie: “Rimettere il grembiule” ha spiegato nel studi di Tg2Italia, “farebbe bene ai bambini ed eviterebbe simboli di diversità. Sarebbe quindi un’occasione di parità”.
Un egualitarismo che, lo diciamo con piacere, gli fa onore. Ma allora, visto che c’è e visto che il suo ministero controlla soprattutto uomini in uniforme, come carabinieri, polizia, finanza ecc, perché non impone pure l’obbligo del grembiule alle maestre, come avveniva fino a metà del secolo scorso, berretto e divisa ai bidelli e poi, per finire ma non del tutto, le mezze maniche ai travet?
Certamente in questo progetto di “riforma” sarebbero coinvolti più ministeri e quindi altri ministri, ma per una mosca cocchiera, come pare voglia esibirsi Salvini sulla diligenza del Governo del cambiamento, il problema neanche si pone.
VOTA IL SONDAGGIO DELLA TECNICA DELLA SCUOLA SU FACEBOOK
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…