Ha destato una marea di consensi l’articolo della Tecnica della Scuola sui motivi per cui lo studio del latino alle superiori, come la matematica, risulta particolarmente utile allo sviluppo del ragionamento logico.
La conoscenza della lingua latina, abbiamo scritto, permette di apprezzare molti aspetti della realtà: soprattutto, insegna a ragionare e sviluppa la logica.
Ma permette anche di cogliere al meglio ciò che accomuna l’attualità all’uomo antico e introduce alla comprensione del cambiamento avvenuto nei secoli.
La lettura delle opere della letteratura latina permette poi di incontrare i grandi del passato, di confrontarci con loro, di scoprire il loro pensiero.
Tra coloro che ci hanno scritto, complimentandosi per la stesura dell’articolo, c’è un sacerdote: si chiama don Romano Nicolini, da decenni fautore del latino e autore di un breve testo di approccio alla lingua, che ne spiega le basi, pensato prioritariamente per i ragazzi che frequentano la scuola media, per tutti coloro che si accingono a frequentare il liceo scientifico e classico o si vogliono avvicinare alla lingua eterna. Lo abbiamo intervistato.
Don Nicolini, come nasce la sua iniziativa del libretto di avvicinamento al latino?
Dal fatto che occorre riscoprire l’importanza della lingua latina. Del resto, il clima non è favorevole, come del resto per tutte le materie classiche.
Ci spiega perché nel 2019 ha ancora un senso studiare il latino?
È semplice: una conoscenza, anche minimale, delle nostre origini è essenziale per ciascun italiano.
Molti però non ne colgono l’utilità pratica…
Le faccio un esempio: a Rimini, solo il 35-40% dei residenti ha la facoltà di capire qualcosa sulle innumerevoli scritte latine che li circondano. È giusto che lo Stato ordini a decine di migliaia di riminesi di passare tutta la loro vita davanti a scritte esterne in latino senza mai capirne nulla? Io dico di no.
Comunque, molti studenti lo studiano, tra l’altro dedicandovi più ore a settimana. Non basta?
No. Perché non è per tutti. Si trasmettono le basi del latino solo a coloro che frequentano il liceo classico oppure lo scientifico, dove ora è diventato pure facoltativo con l’introduzione del sempre più gettonato liceo tecnologico. Gli altri vengono defraudati di un diritto basilare. Sarebbe come se ad un fiorentino nessuno dicesse mai chi erano Lorenzo il Magnifico o Brunelleschi.
Quindi lei vorrebbe il latino in tutti i corsi delle superiori?
Sì, ma anche prima. Per questo, mi affido ad una sorta di “rivoluzione dal basso”, che è l’introduzione de facto dello studio della lingua latina per tutti, già nelle scuole medie. E per farlo serve che prima o poi anche i politici si accorgano che è un bene inderogabile.
Invece, non sembra che se ne siano accorti: da qualche anno si può anche frequentare il liceo scientifico senza io studio del latino.
Io le dico che da 32 anni mi batto perché venga restituita questa informazione basilare, a favore dello studio della lingua latina, ma la collaborazione, anche degli enti pubblici, è stata quasi del tutto assente.
don Romano Nicolini
Lei ha prodotto un libretto gratuito per avvicinarsi al latino già dalla scuola media: come è nata l’idea?
L’iniziativa è nata partendo della necessità di proporre lo studio delle basi del latino a tutti: per questo, è bene che si sappia dell’esistenza di questo libretto e si diffonda la scelta di utilizzarlo. Ancora di più perché è gratuito. La mia idea di fondo rimane sempre la stessa: “poco latino sì, ma per tutti”. E lo stesso vale per la lingua greca, per la quale ho realizzato un libretto di base simile.
Quali riscontri ha avuto della sua opera divulgativa?
Quasi da solo, sono riuscito a fare avere il mio libretto a circa 70 mila persone. Spero solo che si possa allargare a sempre più italiani in formazione.
Chiunque volesse ricevere gratuitamente una copia del libretto sulle nozioni base del latino, può farne richiesta da subito scrivendo al dottor Romano Nicolini attraverso la seguente e-mail: lingua.latina2000@gmail.com
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