Lo ha realizzato Paolo Latella, professore e sindacalista lombardo, membro dell’Esecutivo Nazionale del Sindacato Unicobas Scuola, che da tempo ormai indaga sui diplomifici e ha raccolto le sue inchieste in un libro che è scaricabile gratuitamente in PDF (clicca qui)
Una pubblicazione coraggiosa che svela tutti i retroscena di un fenomeno inquietante e diffuso a macchia d’olio in Italia: la gestione anomala degli istituti privati che vivono grazie allo sfruttamento dei docenti bisognosi di lavorare. Un libro inchiesta che fa riflettere sull’illegalità nell’istruzione italiana (pubblica e privata) e le pressioni della Cei, Compagnia delle Opere, Opus Dei per la completa parità scolastica delle scuole religiose.
Con un capitolo che spicca tra tutti per interesse: quello dove campeggia la cartina della vergogna aggiornata ad ottobre 2014, cioè l’elenco le province italiane dove sono state segnalate scuole paritarie che non pagano gli insegnanti o con compensi da fame e in cambio rilasciano la certificazione del punteggio per inserirsi in graduatoria e sostenere i percorsi abilitanti riservati.
Scopriamo che sono le regioni del Sud quelle col maggior numero di istituti diplomifici, e che addirittura in Sicilia sono coinvolte tutte e nove le province. Commenta Latella: “Diversi Parlamentari dei partiti di maggioranza del Governo presieduto da Matteo Renzi si sono lamentati perchè reputano che i 472 milioni di euro elargiti come contributi diretti alle paritarie sono pochissimi… ribadiscono il fatto del valore aggiunto dell’istruzione privata in Italia. Se ne potrà discutere quando la scuola paritaria non sarà più un onere per lo Stato Italiano. Purtroppo molte scuole paritarie al centro sud continuano a non pagare i docenti, percepiscono soldi pubblici, rette dalle famiglie.”
Il libro è un inno alla lotta contro i diplomifici, lotta condotta senza esclusione di colpi anche dal M5S. Non a caso è positivo il commento di Silvia Chimienti: “Grazie al coraggio e alla determinazione di professori come Paolo Latella la scuola ogni giorno è un po’ migliore e l’opinione pubblica ha dovuto finalmente squarciare il velo delle reticenze che avvolge da troppi anni scandali e nefandezze che si consumano sulla pelle dei lavoratori della scuola ricattati dal sistema. Grazie alla sua denuncia sui diplomifici, il M5S ha dato avvio a una solitaria lotta parlamentare, presentando interrogazioni, question-time e proposte di legge. Oggi, con il “Libro nero” della scuola italiana, la saga si arricchisce di nuovi capitoli, nuovi scandali, nuove responsabilità e ancora una volta li partiti si gireranno dall’altra parte. I partiti, ma non il M5S”.
Leggiamo, dunque, questo scritto e traiamone le doverose conseguenze. Perchè il sottoproletariato intellettuale non merita questo sfruttamento continuo. Lo scandalo è sotto gli occhi di tutti. E il Governo non può fare come le tre famose scimmiette, che non sentono, non vedono, non parlano…
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