Ginnasio nell’antica Grecia era il luogo dove i giovani si allenavano per le gare atletiche e si esercitavano nudi nei giochi ginnici. Divenne, con il passare del tempo, anche un luogo per il ritrovo e l’educazione.
In esso si potevano tenere conferenze, lezioni, banchetti e anche rappresentazioni teatrali. Nell’età ellenistica il ginnasio costituisce il centro dell’educazione dei ragazzi dai dodici ai diciotto anni. Nella scuola italiana con la riforma Gentile (1923), come viene puntualmente scritto nell’unità didattica dal titolo “A scuola dallo Stato“ della Paravia Bruno Mondadori (http://www.pbmstoria.it/unita/scuola/lariformagentile.php) l’obbligo scolastico era elevato a 14 anni d’età; gli studenti avrebbero frequentato solo per cinque anni una scuola unitaria, chiamata scuola elementare.
Successivamente avrebbero dovuto scegliere tra quattro possibilità: il ginnasio, quinquennale, che dava l’accesso al liceo classico o al liceo scientifico; l’istituto tecnico triennale, seguito da quattro anni di istituto tecnico superiore; l’istituto magistrale di sette anni, destinato alle future maestre; la scuola complementare, al termine della quale non era possibile iscriversi ad alcun altra scuola. Per quanto riguarda l’accesso alla università solo i diplomati del liceo classico avrebbero potuto frequentare tutte le facoltà universitarie, mentre ai diplomati del liceo scientifico sarebbero stato possibile accedere alle sole facoltà tecnico-scientifiche. Agli altri diplomati era invece impedita l’iscrizione all’università. Anche la riforma Gentile, dunque, come la riforma Casati, considerava il ginnasio-liceo classico “la” scuola superiore principale rispetto a tutte le altre, considerate inferiori e parziali imitazioni.
Oggi il ginnasio va in pensione, infatti, con la riforma Gelmini la denominazione che ha caratterizzato per quasi 80 anni i primi due anni del liceo Classico non esiste più. Quindi al contrario dei quota 96 che ancora devono lottare per vedersi spalancate le porte della pensione, giunge, con il dispiacere di molti, il meritato riposo per la denominazione ginnasio.