Tra le motivazioni per le quali gli studenti del liceo scientifico di Partinico hanno deciso, a maggioranza, di non intestare a Peppino Impastato la scuola che frequentano c’è questa: “era troppo divisivo”.
Seguendo questo criterio non si sarebbe potuto intestare l’I.C.1 di Siniscola, dove insegno, ad Antonio Gramsci.
Ignari di questo principio tre anni fa io e i miei colleghi abbiamo votato all’unanimità, e con entusiasmo, affinché la scuola portasse il nome del “troppo divisivo” Nino che, come sappiamo, ha pagato con la vita il suo non accondiscendere al fascismo, così come Impastato ha subito lo stesso martirio per non aver ceduto alla mafia.
Insomma, se passasse questo criterio alquanto bizzarro, una scuola la si dovrebbe intestare solo ai remissivi e agli equilibristi che riescono a tenere un piede in due scarpe. E poi c’è anche un’altra considerazione che mi rattrista profondamente: l’ardimento di Peppino Impastato, del quale si sono giovati anche quei 797 studenti, non meritava questa mascalzonata che l’ha ucciso una seconda volta.
Augusto Secchi
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