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Il livello di apprendimento degli studenti

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Con riferimento all’anno scolastico 2003/2004, Giacomo Elias, presidente del Gruppo di lavoro Valutazione, lo scorso 12 ottobre ha illustrato i risultati relativi al Progetto Pilota 3 (PP3), un sondaggio interessante (anche se non condotto con criteri rigorosamente statistici) che ha coinvolto, attraverso test somministrati a 1.445.000 ragazzi, oltre 9.000 istituti scolastici che hanno aderito volontariamente.

Intervenendo nel corso della conferenza stampa, cui ha preso parte anche il sottosegretario al Miur Valentina Aprea, il ministro Letizia Moratti ha sottolineato che "i dati, per quanto ancora parziali, confermano anche quest’anno un andamento sicuramente più regolare degli studi nella scuola primaria e aspetti più problematici nella scuola secondaria di primo grado, che poi si evidenziano ulteriormente in alcuni percorsi delle scuole superiori".

I risultati nella seconda e nella quarta classe della scuola primaria risultano superiori al punteggio di 70 su 100, in tutti e tre i campi disciplinari oggetto di rilevazione (Italiano, Matematica e Scienze). Invece, per quanto concerne i risultati rilevati nella prima classe della scuola secondaria di primo grado, in Italiano si registra 53 su 100, in Matematica 56 su 100, in Scienze 64 su 100.

Commentando i risultati di apprendimento registrati nella prima e terza classe dell’istruzione secondaria superiore, il ministro Moratti ha voluto evidenziare due elementi: "il primo riguarda le differenti evoluzioni negli apprendimenti delle discipline tra le due classi prese in esame: mentre i risultati in Italiano e Scienze migliorano (passando, rispettivamente, da 49 a 56 su 100 e da 52 a 57), quelli in Matematica seguono la dinamica inversa, passando da 55 a 49 su 100".
Quest’ultimo dato sulla Matematica conferma in qualche modo il risultato non brillante, per l’Italia, scaturito dall’indagine internazionale Ocse sulla competenza matematica nei quindicenni.
"Il secondo dato che emerge con chiarezza – ha proseguito il Ministro – riguarda l’elevata disomogeneità nei risultati conseguiti dagli studenti dell’istruzione liceale rispetto a quelli dell’istruzione professionale, inferiori anche di oltre 20 punti, già nella rilevazione effettuata al primo anno di frequenza. Tale disomogeneità si registra non soltanto in Italiano (37 rispetto a 59 dell’istruzione classica nella prima classe, 45 rispetto a 67 nella terza), ma anche in Matematica e Scienze il divario registrato è significativo (rispettivamente 26 e 21 punti in meno in prima, 23 e 22 punti in meno in terza). Ovviamente, tali dati vanno letti insieme a quelli relativi alla disomogenea distribuzione tra i vari tipi di istruzione secondaria dei tassi di ritardo nella scolarità e quelli di abbandono e dispersione scolastica. Pur tuttavia, essi ci confermano l’urgenza e insieme la delicatezza dell’intervento riformatore previsto dalla legge 53, che mira ad elevare la qualità dell’istruzione secondaria, anche attraverso una riorganizzazione del secondo ciclo di istruzione e di istruzione e formazione professionale, sia in termini di articolazione dei diversi percorsi formativi, che di contenuti. Stiamo lavorando in questi mesi ai decreti attuativi di questa parte della riforma".
Il questionario proposto alle scuole che hanno preso parte alla rilevazione era composto di due parti, la prima inerente i "dati generali dell’istituzione scolastica" e la seconda lo "sviluppo del servizio scolastico". I risultati completi dell’indagine sono reperibili nel sito internet http://www.invalsi.it (cliccabile da "Ulteriori approfondimenti").

La prossima tornata di test riguarderà ancora la seconda e quarta classe della scuola primaria, la prima classe delle scuole di istruzione secondaria di I grado e le prime e terze classi delle superiori. Sempre in primo piano gli apprendimenti dell’Italiano, della Matematica e delle Scienze, come specificato nella direttiva n. 56 del 12 luglio 2004, con cui si incarica l’Invalsi di provvedere per l’anno scolastico 2004/2005 alla valutazione che riguarderà scuole statali e paritarie.