Investire sulla riduzione del numero di alunni per classe, mantenere integralmente la carta docente, modificare i concorsi con le prova quiz e inserire “in modo serio” gli aumenti di stipendio dei docenti: sono le “priorità” del M5s sulla scuola, comunicate il 26 maggio dal Comitato istruzione, scuola e turismo, all’indomani della scadenza degli emendamenti al decreto legge 36 che il Governo chiede di approvare per cambiare reclutamento e formazione dei docenti italiani, con l’opposizione dei sindacati che per lunedì 30 maggio hanno indetto pure uno sciopero.
Il Comitato dei grillini tiene a soffermarsi su una contraddizione che sta contrassegnando l’operato del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che nel corso dell’audizione al Senato sul Dl 36 si è confermato restio cambiare il testo del decreto: prima, dicono dal M5s, il titolare del Mi “ha annunciato che entro il 2024 ci saranno 116.000 assunzioni nella scuola, salvo poi inserire nel decreto reclutamento i tagli al personale scolastico“.
“Ci aspettiamo fatti concreti non chiacchiere. Il M5s, con gli emendamenti” al Dl 36 “che ha presentato, metterà in campo ogni azione per migliorare il provvedimento”.
I pentastellati ricordano anche che “la pandemia ha mostrato le debolezze di un sistema scolastico saccheggiato per anni dalla politica e usato spesso come bancomat: riproporre adesso una strategia fatta di tagli ha dell’incredibile“, perché bisognava mai come oggi accendere “un faro sulle nuove generazioni”.
A dire il vero, anche il ministro Bianchi ha detto, poche ore prima che “dobbiamo innalzare tutto il livello del sistema educativo nazionale: materne, elementari, medie, superiori, formazione professionale”.
Intervenendo al convegno organizzato da PdI di Camera e Senato, il numero uno del dicastero di Viale Trastevere ha detto che “la nostra scuola è aperta a tutti: questo non è così scontato ovunque, basta pensare a quello che avviene in America. Noi abbiamo predisposto innanzitutto un intervento sugli Its – per il quale ho insistito per un percorso parlamentare – e sull’orientamento, ovvero l’accompagnamento dei ragazzi nelle scelte”.
Bianchi aveva anche detto che per centrare l’obiettivo “servono non solo docenti bravi, ma anche che sappiano gestire la trasformazione della scuola”.
“Ovunque – ha continuato – , girando l’Italia, vedo casi splendidi di innovazione ma che non sono diventati consapevolezza collettiva. Questo lavoro è frutto dell’autonomia che abilita a percorsi diversi ma ora bisogna ricucire queste esperienze”,
Parlando del decreto 36 ha spiegato che rientra nel Pnrr ed “è il risultato di un confronto duro con l’Unione europea”: sulle stabilizzazioni dei docenti, il Governo, ha ricordato, ha fatto già 57mila assunzioni nella scuola lo scorso anno, 61mila le farà quest’anno e altre 70 mila avverranno entro il 2024.
“Sono aperto a modifiche sul transitorio” riguardo al reclutamento, “ma deve essere transitorio, il sistema non può’ essere sempre precario”, ha concluso il ministro.
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