Categorie: Politica scolastica

Il M5S non vuole un nuovo Governo: ci rifila un’altra Buona Scuola

Non c’è alcun motivo di allestire un nuovo Governo, altrimenti ci rifila un’altra riforma della Scuola in stile Legge 107/15.

Invece, Renzi rimane in carica, si fa la legge elettorale, si aspetta la sentenza della Consulta e si va a votare: a dirlo è stato il vice presidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) a colloquio con SkyTg24.

“Non serve un governo per fare una legge elettorale. Renzi si è dimesso: resta in carica per forza per gli affari correnti, il Parlamento mette in calendario la legge elettorale, si fa, si aspetta la sentenza della Consulta e si va a votare”, ha detto Di Maio.

“Renzi non potrebbe fare danni perché potrebbe fare solo ordinaria amministrazione. Il nostro obiettivo è non mettere altri governi nelle piene disponibilità dei loro poteri. Mentre se ci fosse un nuovo governo – conclude Di Maio – non avremmo la certezza che farebbe solo la legge elettorale, magari farebbe un altro salva banche, un altro Jobs act, un’altra Buona Scuola“.

Nel frattempo, hanno preso il via alle consultazioni. Con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che nella scelta da prendere, probabilmente nel week end, non potrà non considerare che il Pd rimane il partito di maggioranza.

“Renzi, che oggi è tornato in famiglia dalla sua Pontassieve controlla a distanza, ma l’ipotesi di un reincarico allo stesso premier – scrive l’Ansa – rimane ad oggi la più razionale. Tanto che il Colle ricorda che nulla oggi è cambiato e che non trovano conferme indiscrezioni giornalistiche che delineano un allungamento dei tempi da parte del Quirinale o l’idea di affidare mandati esplorativi. Si cerca insomma l’incarico per domenica”.

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Intanto, Silvio Berlusconi, è atteso a Roma per fare il punto con il vertice del suo partito alla vigilia dell’incontro con Mattarella previsto per sabato pomeriggio. Per l’ex premier, tuttavia una maggioranza c’è già in Parlamento – è il ragionamento – sta a loro esprimere un presidente del Consiglio. Forza Italia non è disponibile a dare sostegno a nessun governo ma a discutere sulle modifiche della legge elettorale assolutamente sì.

Tuttavia, commenta ancora l’agenzia nazionale, Berlusconi sa bene che “dare il via libera ad un governo con i voti di Forza Italia metterebbe la parola fine sull’alleanza con Lega e Fratelli d’Italia e rischia di mettere in discussione anche la tenuta del suo partito, contrario a fare l’ennesima torsione. A meno che, si ragiona in ambienti azzurri provando ad interpretare il pensiero del Cav, non venga offerta sul piatto della trattativa un Italicum fortemente connotato in senso proporzionale, con un forte sbarramento. Cosa che, si ragiona sempre, consentirebbe ad Fi di avere una sua autonomia di movimento nell’ambito del centrodestra, senza dover sottostare per forza alle richieste degli alleati. Ma una soglia di entrata alta metterebbe in crisi la maggioranza visto che sarebbe inaccettabile per Alfano e i piccoli partiti”.

Non disponibili a sostenere un nuovo esecutivo sono il resto dei partiti dell’opposizione.

 

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Alessandro Giuliani

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