Boccaccio? Non c’entra. Né una vecchia avventura singolare di un siciliano che teneva a casa più moglie e si buscò l’appellativo di “califfo”. Processato, fu assolto, con prova dimostrata delle donne che vivevano con lui, compresi i figli, che lo difesero a spada tratta.
Qua siamo oltre: oltre la letteratura e oltre la cronaca rosa perché coinvolge gente di cultura, educatori, maestri anche di vita per i tanti scolari con cui ogni giorno hanno a che fare.
Tuttavia la carne è debole e l’amore è cieco.
Elemento di rottura in questa storia la compagna “ufficiale” di un maestro di una scuola primaria di Busto Arsizio, la quale scopre il tradimento del suo uomo con un’altra collega della stessa scuola. Apriti cielo.
Cosa fa allora la donna? Invece di vedersela col suo compagno, perseguita la collega e sembra con tale accanito impegno e volontà di rivalsa che viene accusata dalla rivale in amore, evidentemente esasperata, per stalking.
È chiaro a questo punto che si apre un processo a carico della donna, senonché durante il dibattimento ecco l’inatteso colpo di scena: si scopre che l’uomo, il maestro collega e amante delle due donne, ha una relazione amorosa anche con una terza collega, sempre della stessa scuola.
La storia la racconta il Corriere della Sera con riferimento al processo per stalking che si sta celebrando a Busto Arsizio.
I protagonisti della vicenda giudiziaria hanno tutti tra i 40 e i 50 anni, mentre sarebbe pure emerso che l’amante del maestro, la seconda fidanzata cioè, non sapeva della relazione ufficiale che l’uomo aveva con la compagna apparentemente ufficiale. A maggior ragione la donna non sapeva l’esistenza della terza amante la quale a sua volta non sapeva delle altre due donne che amoreggiavano col maestro don Giovanni.
Chiamata infatti a testimoniare in aula, la terza donna ha raccontato di avere lei stessa una relazione con l’uomo, del quale però ignorava la frenetica attività amatoriale.
Pare che ai fini del dibattimento per stalking questo elemento, la relazione con la terza collega, non avrebbe particolare valore processuale.
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