Il mal di testa cronico come malattia invalidante, un primo passo storico per il riconoscimento di migliaia di malati e malate.
Il disegno di legge, approdato alla Camera, potrebbe avere il primo sì entro Pasqua con l’accordo di tutti i partiti con accordo definitivo entro la fine di aprile.
Chi sarebbe coinvolto? Non si tratta del mal di testa che può capitare a chiunque in diversi momento della giornata, ma di quel disturbo che colpisce in maniera continua e prolungata nel tempo.
a) emicrania cronica e ad alta frequenza;
b) cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici;
c) cefalea a grappolo cronica;
d) emicrania parossistica cronica;
e) cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione;
f) emicrania continua
Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità è al terzo posto tra le malattie invalidanti.
“Un riconoscimento importantissimo per persone che molto spesso oggi sono considerate ‘non malate’ nei loro ambienti di lavoro o a scuola”, commenta all’Adnkronos Salute Piero Barbanti, direttore Unità cefalee e dolore del Irccs San Raffaele di Roma e presidente dell’Associazione italiana per la lotta contro le cefalee (Aic-onlus).
I mal di testa “riguardano una percentuale di italiani che si aggira attorno al 20%, con un rapporto 3 a 1 fra uomo a donna, prevalentemente nell’età di massima produttività. Si tratta di una patologia che, non essendo visibile, è poco riconosciuta e confusa con debolezza psicologica o costituzionale. Il riconoscimento come malattia sociale consentirà a queste persone di avere cure gratuite nei Livelli essenziali di assistenza, di avere una tutela in ambito sociale e lavorativo, e anche un accesso alle cure, anche quelle più innovative”.
La cefalea nelle sue forme primarie, ovvero emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo, colpisce in media, spiega la deputata leghista, Arianna Lazzarini, relatrice del disegno di legge, il 12 per cento circa degli individui, quindi possiamo stimare circa 7 milioni di italiani. Secondo i numeri forniti dalla relatrice, la cefalea, riguarda il 10,6 per cento delle persone tra i 25 e i 44 anni e nelle donne ricorre tre volte più frequentemente che negli uomini.
La proposta, composta di un solo articolo e due commi, stabilisce che la cefalea primaria cronica venga riconosciuta come malattia invalidante dopo essere stata accertata nel paziente da almeno un anno e rigorosamente da un centro accreditato.
Inoltre, con un decreto del ministero della Salute, dovranno essere individuati i progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi “di presa in carico” delle persone affette dal disturbo.
Il provvedimento non avrebbe oneri da parte dello Stato.
Il testo (clicca qui)
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…