Nuove prove attendono ragazzi e famiglie: occasioni limitate di confronto in presenza con compagni e docenti, la didattica a distanza che continua. Più in generale l’incertezza che domina gli spazi condivisi.
Il mondo dell’educazione ne risente a più livelli. Genitori e insegnanti sono alla costante ricerca di nuovi modelli di coinvolgimento nel tentativo di rispondere al ruolo di educatori e riferimento per i giovani.
Per unire le forze e far nascere un dialogo aperto tra le parti educative Pepita, con il patrocinio del Consiglio Regionale, ha organizzato un evento on line dedicato al coraggio di educare in questo periodo storico.
Con l’intento di dare spazio e voce alle difficoltà sociali, relazionali e professionali che la pandemia ha fatto emergere, è nata l’idea di dedicare un’iniziativa al mondo dell’educazione.
La riflessione partecipata sul cambiamento, l’ascolto attivo delle percezioni dei ragazzi e degli adulti attorno a loro ha dato vita a un documento di sintesi: il “Manifesto della Nuova Educazione”. Una base che contiene esperienze, spunti e suggerimenti per le agenzie educative.
L’intento è quello di portare e mettere in condivisione un messaggio nuovo sulle necessità emergenti per:
Il futuro di una generazione che ha vissuto e sta vivendo un momento prolungato di privazioni da un punto di vista sociale. Privazioni che avranno un impatto sulla gestione delle loro emozioni e sulla fragilità di un’età di mezzo che vive il gruppo come supporto alla crescita personale e umana.
Il documento di cui riportiamo un estratto è l’esito del lavoro di riflessione e di confronto portato avanti durante l’appuntamento online “La Seconda Opportunità”, organizzato da Pepita con il patrocinio di Regione Lombardia – Il Consiglio con la finalità di fare luce sugli scenari dell’educare ai tempi della pandemia e per il futuro.
Sono stati messi a fuoco otto punti insieme a docenti, educatori, ragazzi. Una collaborazione che ha prodotto un testo in progress, un richiamo al coraggio di educare e un punto di partenza che fa tesoro di quanto vissuto per aprire nuove strade di senso e di azione.
È solo il primo passo, dedicato a tutti coloro che si occupano di educazione.
L’attenzione va al tempo presente che invita a non perdere l’opportunità di:
Scrivendo a info@pepita.it è possibile ricevere il Manifesto completo, suggerire integrazioni e condividere ulteriori punti di vista e riflessioni.
“Coraggio… piccolo soldato dell’immenso esercito.
I tuoi libri sono le tue armi, la tua classe è la tua squadra,
il campo di battaglia è la terra intera, e la vittoria è la civiltà umana”.
Tratto da “Cuore”, Edmondo De Amicis
Il coraggio di educare
Un’educazione che faccia del coraggio di stare nell’incertezza uno spazio per comprendere chi siamo e chi vogliamo essere.
L’etica della relazione
La relazione etica tra persone è vero interesse per l’altro come co-costruttore della nostra persona e della nostra comunità.
Il villaggio dell’educazione
Educare è azione dell’intera comunità sui singoli e insieme sulla comunità stessa, è lavoro di rete tra le diverse agenzie educative.
Essere pronti a prenderci cura
La prevenzione come spazio di cura, con professionisti pronti e preparati a prendersi carico dei minori nel momento del bisogno.
Azione nella non-azione
Darsi il tempo per ascoltare, per pensare a quello che succede, interrogarsi e confrontarsi con gli altri, è già azione stessa.
Accessibilità dei servizi educativi
Fragilità intesa non solo come caratteristica della persona ma anche come distanza dai servizi educativi. Servizi più accessibili per una migliore cura educativa.
L’umanesimo digitale
L’educatore non chiede alla tecnologia di sostituirlo ma di essere alleata nel sostenere e difendere il lavoro umanistico dell’educazione.
La genitorialità orizzontale
Il tutore, il genitore come soggetto autorevole e non autoritario, responsabile e non colpevole, presente e non invadente.
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