Attualità

Il manifesto delle mamme: basta dad, andiamo nei luoghi aperti

Se tutto riapre, riapriamo anche la scuola e, si si vuole il massimo della sicurezza, portiamola all’aperto. I bambini in questi mesi di isolamento e di didattica a distanza hanno sofferto molto e con loro i genitori che ora chiedono uno strappo straordinario, il ritorno a scuola a ridosso dell’estate.

Lezioni all’aperto fino al 15 luglio

Dunque lezioni all’aperto per non lasciare ancora soli i ragazzi e i loro genitori che in questi termini propongono un manifesto social per sollecitare la ripresa della scuola e dire no alla didattica a distanza: “Riapriamo la scuola della Costituzione dopo il Covid”. Con questo slogan si è creato anche un gruppo facebook nel quale viene denunciata la difficoltà a conciliare lavoro e maternità.

Chiusi in una bolla con le mamme

Si legge infatti sul manifesto: «Abbiamo chiuso gli studenti in una bolla, seduti davanti agli schermi, come un problema da rimuovere. Non è stata valutata alcuna ipotesi di sfruttare almeno una parte dei mesi estivi per far recuperare ai nostri figli un pò della scolarità perduta. Si è vagliata invece una improbabile modalità mista tra Didattica a distanza e presenza in classe tre giorni la settimana. Come se fare lezione davanti a un computer potesse sostituire il percorso educativo garantito dallo scambio umano di pensieri, emozioni e vita che può essere attuato solo con la presenza».
E invece, sostengono le mamme, non è troppo tardi per attrezzare, in accordo con il Mi, «spazi aperti per una scuola estiva, almeno fino al 15 luglio e almeno nei centri meno colpiti dall’epidemia, garantendo così al contempo la necessaria socialità ai ragazzi, il diritto alle ferie degli insegnanti e un aiuto concreto alle molte famiglie che non potranno permettersi di andare in vacanza né di pagare ai propri figli il centro estivo».

La crisi in occasione

«Possiamo e dobbiamo trasformare la crisi della pandemia in una grande occasione di cambiamento. L’esigenza di evitare la moltiplicazione dei contagi deve costringerci a ripensare il modello scolastico. Serve un grande progetto nazionale, che veda forti investimenti in termini sia di pianificazione sia economici».

«Il concetto di scuola non potrà più essere legato all’edificio, ma dovrà essere esteso e diffuso: la città dovrà essere ripensata e fare spazio agli studenti. Musei, edifici civili e militari, associazioni di volontariato, circoli ricreativi, parrocchie, parchi».

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Sciopero scuola 31 ottobre, adesione nazionale al 5,49%: i dati regione per regione – TABELLA

Il ministero dell'Istruzione e del Merito ha reso disponibili i dati provvisori sullo sciopero della…

05/11/2024

Violenza scuola, Crepet: “Quei pochi docenti che ancora hanno amore per il loro lavoro hanno paura di fare qualsiasi cosa”

Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha rilasciato un'intervista a Il Corriere della Sera in…

05/11/2024

Concorso religione cattolica, requisiti: quali titoli di qualificazione professionale servono? – PDF

Oggi, 5 novembre, è stato pubblicato l'avviso di apertura delle funzioni relativo alla concorso per…

05/11/2024

Save The Children, studio sulle connessioni digitali: gli alunni delle medie più consapevoli dei rischi on line

Abbandonare il ruolo di fruitori passivi e acritici per dare spazio alla consapevolezza di quello…

05/11/2024

Concorso religione cattolica, 1928 posti: ecco la divisione per regione e ciclo di studi – PDF

Oggi, 5 novembre, è stato pubblicato l'avviso di apertura delle funzioni relativo alla concorso per…

05/11/2024

Concorso religione cattolica, cosa studiare? I programmi per infanzia e primaria e secondaria – PDF

Oggi, 5 novembre, è stato pubblicato l'avviso di apertura delle funzioni relativo alla concorso per…

05/11/2024