«Sugli scatti stipendiali degli insegnanti siamo partiti con un’ipotesi molto forte: via l’anzianità e tutto merito. La consultazione ha portato molto saggiamente a un’ipotesi di equilibrio. Le percentuali vanno viste nel dettaglio, ma grossomodo l’anzianità varrà per il 30%, il merito per il restante. Ma non è un modo per diminuire lo stipendio, ma per aumentarlo». Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, intervenendo a Radio Anch’io su Radio uno.
Parlando in generale di valutazione, il ministro ha sottolineato che «è un cardine del progetto educativo» e quindi «del provvedimento» sulla Buona scuola. Ma «non c’è nulla di misterioso e inventato in casa nostra. Noi non applichiamo sistemi di valutazione esotici, che non abbiano fondatezza e un’applicazione in altri paesi del mondo. Li applicheremo tendendo conto del contesto italiano e sono basati su assoluta trasparenza e oggettività».
Il processo, ha aggiunto Giannini, si compone di «una fase auto-valutativa, in cui la scuola valuta se stessa su didattica, organizzazione, formazione», tre attività valide «per la valutazione dei singoli docenti e degli istituti». A farlo sarà un nucleo di valutazione composto da una serie di figure che rappresentano i docenti, la comunità che gravita attorno alla scuola, il dirigente scolastico, che lo presiederà nucleo ed è garante del processo di trasparenza». A questa fase si accompagna anche una esterna, «quella della visita degli ispettori. La misura di valutazione sarà sul triennio».