La scuola italiana sciopera il 10 dicembre. Sciopera con Flc Cgil, Uil, Snals e Gilda. Uno sciopero motivato da richieste sacrosante di tutela dell’occupazione, come il mantenimento in servizio del personale ausiliario assunto per l’emergenza Covid. Ma anche richieste sulla qualità della scuola, sugli investimenti necessari per migliorare l’edilizia scolastica e la qualità degli edifici, sul sostegno agli alunni diversamente abili. È stato un periodo difficile, quello degli ultimi due anni per la scuola italiana. Si sono ampliate le disuguaglianze, nonostante l’impegno profuso da tantissimi insegnanti, dirigenti, operatori ausiliari, tecnici ed amministrativi.
Il superamento della fase pandemica porterà al nuovo impegno della transizione ecologica, un impegno già avviato dalle ragazze e dai ragazzi, specialmente nella scuola secondaria. Anche su questo la scuola si dovrà organizzare, nei contenuti e nelle modalità organizzative. E ricostituirsi come ambiente con nuovi spazi alberati ed isole pedonali intorno ad ogni edificio scolastico.
Tutte queste nuove necessità portano ad aumentare, non ridurre, gli investimenti sull’istruzione, in quanto capitale sociale da valorizzare. Eravamo gli ultimi in percentuale di spesa per l’istruzione e la formazione fra i paesi Ocse. Sembra ora che la tendenza sia alla riduzione invece che all’aumento. Dallo sciopero un messaggio chiaro al governo: la scuola è un investimento per il futuro, non un costo da tagliare. La ricchezza, culturale ma anche materiale del paese, è l’istruzione dei suoi cittadini.
Lorenzo Picunio
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