È accaduto al Campus Einaudi dell’Università degli Studi di Torino, dove la scorsa settimana il futuro virtuale del Metaverso è diventato realtà. Si è infatti laureato il primo studente italiano che ha discusso la tesi in presenza e su piattaforma. E qualcuno sostiene che sia una delle prime discussioni su piattaforma e con il proprio avatar al mondo. Il Metaverso è un modo di collegare gli esseri umani a Internet e ad altri esseri umani, andando oltre i concetti di realtà virtuale e aumentata. Le persone connesse fanno parte del mondo fisico, ma interagiscono con avatar e oggetti virtuali. Negli ultimi mesi, Facebook ha cambiato il suo nome in “Meta” proprio in previsione di questa rivoluzione tecnologica e culturale.
Nel Metaverso, dunque, c’è un mondo parallelo, in questo momento ci sono oltre 40 metaversi e probabilmente ci saranno applicazioni anche nel futuro.
Si chiama Edoardo Di Pietro, 25 anni di Colle Val d’Elsa (Siena), iscritto a Torino al corso di studi magistrali in Comunicazione, Ict e Media, che ha discusso una tesi dal titolo “Tra presente e futuro: l’impatto del Metaverso sulla società. Analisi e applicazioni del caso studio Tembo su Minecraft”, relatore il professor Michele Cornetto, docente di Social Media Management, Corsi di Studio del Dipartimento di Culture, Politica e Società, che ha detto che la tesi di Edoardo è uno studio per capire cosa abbiamo davanti, un momento di assoluta sperimentazione, quello che sarà lo vedremo nei prossimi 5 o 10 anni.
La discussione della tesi è durata circa 20 minuti e Di Pietro ha ottenuto la valutazione finale di 109/110.
Edoardo ha incontrato con stupore i tanti giornalisti che hanno mostrato interesse per questo evento, proprio perché primo nel nostro paese. Festeggerò anche su Metaverso – ha dichiarato il neolaureato; ho scelto questo percorso di studi per la mia passione per la tecnologia e l’innovazione e ho deciso di discutere la tesi non solo dal vivo ma anche attraverso il mio avatar, anche perchè le persone a me care, che non hanno potuto venire a causa delle restrizioni, hanno potuto collegarsi, tra loro i miei amici e i miei parenti in Toscana e la mia ragazza che studia in Giappone.
Completo azzurro e camicia bianca, ma senza cravatta nella realtà, felpa bianca e jeans nel mondo virtuale. Sulla piattaforma Spatial.io il giovane Di Pietro ha creato una stanza a forma di arena dove ha mostrato il lavoro di un anno, partendo dalla storia dei primi universi virtuali fino a un’analisi delle più recenti soluzioni del mondo digitale e le loro possibili applicazioni. Il suo avatar eseguiva gli stessi suoi gesti e pronunciava le medesime parole che la commissione d’esame ha potuto udire in aula.
Il professor Cornetto, forse il primo relatore al mondo nella galassia del Metaverso, ha ancora aggiunto non è un’apologia del Metaverso. È stato divertente discuterla in presenza e nel contempo dare la possibilità a chi voleva fruirne dall’esterno di entrare in questo ambiente.
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