Categorie: Generico

Il miglioramento della capacità di lettura negli Stati membri Ue

Per quanto riguarda il prossimo decennio, nel maggio 2009 il Consiglio ha concordato un nuovo quadro strategico per la Cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione che si estende fino al 2020. Include nuovi obiettivi in lettura, matematica e scienze, prevedendo che la percentuale di giovani scarsamente preparati dovrà essere ridotta dal 20% a meno del 15% entro il 2020. Questa sarà una grande sfida per i sistemi educativi europei.
“I giovani che lasciano la scuola incapaci di comprendere correttamente i testi scritti, anche di base, non sono solo a grande rischio di esclusione dal mercato del lavoro, ma sono effettivamente esclusi da ulteriori forme di apprendimento”. Così ha dichiarato Androulla Vassiliou, commissaria dell’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, nell’introduzione al nuovo rapporto Eurydice intitolato “Teaching Reading in Europe: Contexts, Policies and Practices”.
I temi chiave sui quali si concentra lo studio Eurydice sono quattro: gli approcci di insegnamento, come contrastare le difficoltà di lettura, la formazione degli insegnanti e la promozione della lettura al di fuori della scuola.
Dallo studio emerge che ben un quindicenne su cinque e molti adulti in Europa non sanno leggere bene ( figura_1 )
E se la maggior parte dei 31 paesi analizzati ha fatto progressi nello sviluppo di politiche per migliorare le competenze di lettura, tuttavia si riscontra la tendenza generalizzata a non concentrarsi sui gruppi maggiormente a rischio. La promozione della lettura dovrebbe, infatti, non essere indirizzata esclusivamente a un pubblico generico, ma rivolgersi ai gruppi di persone che più verosimilmente sperimentano difficoltà nella lettura, come i maschi, i giovani provenienti da ambienti socialmente ed economicamente svantaggiati o di lingua materna diversa dalla lingua dell’istruzione. E, inoltre, non dovrebbe basarsi solo sugli strumenti “tradizionali”, perché la motivazione a leggere può passare anche attraverso altri materiali di lettura, come riviste e giornali, anche multimediali.
Infine, un altro aspetto da non sottovalutare, è l’importanza di personale qualificato in grado di supportare insegnanti e alunni. Sotto questo aspetto, siamo ancora molto indietro: infatti, solo otto sono i Paesi (Danimarca, Finlandia, Islanda, Irlanda, Malta, Norvegia, Svezia e Regno Unito) che dispongono, nelle scuole, di specialisti nella lettura, così come sono pochi gli insegnanti che hanno l’opportunità di specializzarsi in questo ambito ( figura_2 ).
Lara La Gatta

Articoli recenti

Educare non vuole dire punire e umiliare: educatori e pedagogisti confronto. Nostra intervista a Franco Lorenzoni

Sulle riforme del ministro Valditara si sta creando un movimento contrario che sempre di più…

06/03/2025

Didattica, andare Didacta per rinnovarla con nuovi strumenti e metodologie. Anna Paola Concia: mai così tanti eventi formativi – VIDEO INTERVISTA

Alla vigilia dell’undicesima edizione di Didacta Italia, in programma dal 12 al 14 marzo alla…

06/03/2025

Percorsi abilitanti 60 CFU, si può richiedere l’iscrizione più classi di concorso ma poi la frequenza è possibile per un solo corso

Una delle domande più ricorrenti che giungono alla nostra redazione, riguardante i percorsi abilitanti 60…

06/03/2025

Prove Invalsi, sì o no? Per 4 docenti su 5 andrebbero eliminate del tutto – RISULTATI SONDAGGIO

Lunedì 3 marzo ha preso il via la somministrazione delle Prove nazionali Invalsi, un appuntamento…

06/03/2025

Ramadan, bimbo di sette anni rinuncia alla mensa e la scuola chiede chiarimenti alla famiglia: “Ha deciso lui, nessun obbligo”

Come molti sanno, da qualche giorno è iniziato il Ramadan, il mese sacro per le…

06/03/2025

Il Dirigente e l’organico di diritto delle autonomie scolastiche – SCARICA LA GUIDA

A far data dall’anno scolastico 2016/2017 la L. 107/2015, all’art. 1, c. 64, ha stabilito…

06/03/2025