I lettori ci scrivono

Il Ministero dell’Istruzione deve chiedere scusa!

Crediamo che il Ministero dell’Istruzione debba semplicemente chiedere SCUSA.

SCUSA perché vanta di far cominciare puntualmente l’anno scolastico il primo settembre, ma senza organico DEFINITIVO e al completo.

SCUSA per la contraddizione fra la ostentata e necessaria riapertura in SICUREZZA di tutte le scuole e gli spostamenti dei docenti in lungo e in largo da nord a sud dell’Italia in barba a qualsivoglia principio di sicurezza sanitaria.

SCUSA per la poca trasparenza mostrata quando evita di pubblicare le graduatorie definitive del personale docente aspirante alla mobilità prima degli esiti della mobilità stessa.
SCUSA per lo scempio della pubblicazione degli esiti della mobilità annuale che avviene in molte province a settembre inoltrato e quindi ben oltre il termine perentorio del 31 agosto, come invece stabilisce l’art.9 comma 6 del CCNI, dove si legge:
“Tutte le operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria devono improrogabilmente essere effettuate entro il 31 agosto dell’anno scolastico di riferimento nel triennio di vigenza del presente contratto”.

SCUSA per il mancato rispetto delle NORME che sanciscono la priorità della mobilità rispetto alle immissioni in ruolo (NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
art. 465 comma 1 del d.lgs. 297/1994
art. 470 comma 1 del d.lgs. 297/1994.
GIURISPRUDENZA DI RIFERIMENTO:
Consiglio di Stato del 22.7.2019, n. 3722. Tar Lazio del 23.4.2020, n. 3053. Tar Lazio del 24.4.2020, n. 3165).

SCUSA a tutti i precari che danno il loro fondamentale apporto allo Stato, ma ancora devono aspettare chissà quanto per essere stabilizzati.

SCUSA a tutte le persone con disabilità accertata che vedono con i propri occhi gli abusi a cui viene sottoposta la legge 104/92 e i mancati doverosi controlli A TAPPETO, non a campione, per verificare ove sussistano realmente le condizioni per usufruirne.

SCUSA per la mancata trasformazione delle cattedre da organico di diritto a organico di fatto, soprattutto in riferimento al sostegno, dopo la sentenza 149/ 2019 del Tar Lazio che OBBLIGA il Ministero dell’Istruzione ad attivare i posti di sostegno adeguandone il numero alle esigenze rilevate ANNUALMENTE sul territorio.

Non ci pare così difficile. SCUSA è una parola di cinque lettere. Una delle prime parole che insegniamo ai nostri figli insieme alla consapevolezza che nella vita si può sbagliare.

Speriamo di aver quantomeno insinuato qualche dubbio fra le certezze del Ministero.

Perché “meglio agitarsi nel dubbio che riposare nell’errore”.

Floriana Oliva – Gruppo “Corsi e ricorsi” provincia di Trapani

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