Sarò breve. E’ una questione talmente ovvia che dovrebbe essere spontanea e naturale. Almeno così dovrebbe essere in un Paese, diciamo, normale. Il ministro Giannini non deve solamente dimettersi, da segretaria di Scelta Civica, ma anche da Ministro.
Con la manciata di voti presi, alle politiche comunitarie, pari a 3.195, sussiste una chiara ed evidente delegittimazione della sua figura e carica istituzionale. Non è e non può essere solo una questione interna al suo partito, ma è una questione più generale e complessa e strettamente connessa anche al Ministero come da lei governato in questo periodo. Dunque auspico che le dimissioni da Ministro dell’istruzione vengano proposte quanto prima ed accolte dal Governo senza condizione alcuna.