Concluso al Miur l’incontro tra il ministro dell’Istruzione, Stefania Gianni e i rappresentanti dei sindacati.
“Continua il confronto avviato dal Governo sul disegno di legge ‘La Buona Scuola’ – ha sottolineato Giannini al termine della riunione in una nota – Nell’incontro di oggi siamo entrati ulteriormente nel dettaglio del provvedimento in vista del passaggio al Senato, i cui lavori cominceranno nei prossimi giorni”.
Il Ministro ha ribadito che il ddl ‘La Buona Scuola’ “rappresenta un punto centrale dell’azione di questo Governo”. “Noi crediamo che il nostro provvedimento proponga un ribaltamento di paradigma perché, a differenza del passato, non si effettuano tagli ma si stanziano fondi, si affronta il tema del precariato dando una risposta importante attraverso un piano di assunzioni straordinario e si ripristina quanto previsto dalla Costituzione con l’accesso all’insegnamento per via concorsuale”.
Nel corso dell’incontro, il Ministro ha osservato che “l’impianto generale del disegno di legge va salvaguardato nel passaggio al Senato perché autonomia, valutazione e merito per noi restano centrali” sottolineando, però, che sul tema della valutazione è possibile “specificare ulteriormente i contenuti del testo per garantirne ancora di più l’oggettività pensata e voluta dal Governo”.
I sindacati, però, non sono soddisfatti. Lo Snals, in una nota, afferma che l’incontro “in cui tutti i sindacati rappresentativi hanno esposto in modo concorde le loro critiche e proposte di modifica in merito al ddl Buona Scuola passato in parlamento, è stato caratterizzato da uno strano stile che definirei di non confronto. Evidentemente, l’unilateralità introdotta con la figura del super-preside rispecchia quella adottata dal premier Renzi e dai membri del suo governo, in questo caso dal ministro Giannini” ha dichiarato il segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi. “Il testo del DDL – ha continuato Nigi – risente negativamente di un mancato confronto in sede MIUR e dell’eccessiva fretta nell’iter di approvazione in sede parlamentare. Il testo del DDL in discussione, così com’è uscito dalla Camera dei deputati, presenta aspetti di possibile incostituzionalità, in particolare per le norme che possono ledere il principio della libertà di insegnamento, e si annuncia fonte di una serie infinita di contenziosi, non privi di fondamento”.
“Valutazione negativa” anche dagli altri sindacati. “Non c’è stata – riferiscono – nessuna apertura sul precariato e neppure sui presidi. L’unico spiraglio aperto riguarda la valutazione dei docenti”. Restano quindi confermate le iniziative di mobilitazione già proclamate nei giorni scorsi. L’incontro sulla riforma della scuola è dunque un nulla di fatto. A renderlo noto sono stati i rappresentanti degli stessi sindacati uscendo dal Dicastero di viale Trastevere. “E’ stato un incontro deludente – ha spiegato il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima – con una netta chiusura da parte del ministro per quanto riguarda la questione del precariato e la questione delle prerogative dei dirigenti scolastici. Abbiamo registrato soltanto una piccola apertura per quanto riguarda la presenza di genitori e studenti nel meccanismo di valutazione dei docenti, ma il giudizio complessivo resta assolutamente negativo e confidiamo nel dibattito al Senato. Resta confermata la mobilitazione, incluso lo sciopero degli scrutini”.
“L’incontro è andato esattamente come previsto, è stato di pura cortesia”, ha aggiunto il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio. “Al momento – ha proseguito – non c’è la possibiltà di una mediazione tra il governo e i sindacati”. “Non c’è stata alcuna risposta concreta – ha affermato il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo – e quindi continueremo la nostra battaglia con lo sciopero degli scrutini e delle manifestazioni che si terranno in tutto il Paese il prossimo 5 giugno. Questa riforma è inaccettabile, incostituzionale – ha proseguito Pantaleo – e non apporta nessun cambiamento vero nel mondo della scuola”.
“Al ministro abbiamo evidenziato le proposte di modifica da apportare al disegno di legge all’esame del Senato – è un approccio molto concreto quello della Uil Scuola nel corso dell’incontro di questa mattina tra i sindacati scuola e il ministro Giannini. Abbiamo riportato, nero su bianco – spiega il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – le esigenze del personale della scuola alla base della protesta: immissioni in ruolo dei precari, ruolo dei dirigenti, tutele contrattuali. Va previsto un piano pluriennale di assunzioni per i precari con oltre tre anni di servizio e abilitati, a copertura dei posti esistenti. Vanno date certezze al personale della scuola dell’infanzia e al personale Ata – puntualizza il segretario della Uil.
Intanto il premier Renzi, in una tv locale “RTv38, torna a parlare della scuola: “Bisogna ascoltare i genitori, parlare con gli studenti, dialogare con gli insegnanti. Quanti insegnanti bravi ci sono -ha continuato Renzi poi c’è anche qualcuno che utilizza i propri ragazzi per fare polemiche politiche, sbagliate secondo me. Però la scuola è fatta da persone straordinarie che prendono poco rispetto -ha concluso Renzi- a quello che fanno”.