I lettori ci scrivono

Il Ministro Marco Bussetti come Ponzio Pilato

Scrive il ministro Bussetti sulla sua pagina Facebook: “Non ci saranno nuove rivoluzioni calate dall’alto. Ma cambiamenti ragionati. Si procederà sempre senza strappi”.
Si tratta di una dichiarazione estemporanea, decontestualizzata. 

Come si può bypassare il conflitto che la legge 107/2015 ha generato per sterilizzare l’idea di scuola sviluppata nei decenni precedenti? E’ stata abbandonata la visione sistemica per semplificare la complessità del problema formativo, banalizzandolo.

Come si può essere indifferenti al cambiamento della finalità dell’istituzione scolastica? La nuova denominazione della scuola è “Sistema nazionale di istruzione e formazione”: la finalità educativa è stata soppressa. Come non sobbalzare di fronte ai grossolani errori commessi nell’orientare il sistema scolastico? Più della metà degli “Obiettivi formativi prioritari” elencati dalla buona scuola è sbagliata.

Come si può tacere sul travisamento della natura dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, autonomia che “si sostanzia” di progettazione formativa, educativa, dell’istruzione?
Un fondamento del diritto è stato infranto per eliminare la precedente impostazione: è stata richiamata la delega con cui si demandava temporalmente al governo la funzione legislativa, delega estinta.

Come non schierarsi sulla contrapposizione organizzativa? La buona scuola prefigura il dirigente scolastico come tuttologo, cestinando il riferimento al Dlgs sulla dirigenza pubblica che “rafforza il principio di distinzione tra le funzioni di indirizzo e controllo spettanti agli organi di governo e le funzioni di gestione amministrativa spettanti alla dirigenza”.

Alla presenza delle antinomie elencate la proposizione “Non ci saranno rivoluzioni calate dall’alto” è un’abdicazione. L’ordinarietà è elevata a faro-guida.

Un solo esempio è sufficiente per prefigurare quanto avverrà: la visione sistemica, carattere della cultura contemporanea, è lo spartiacque.

L’autoregolazione è il fondamento dell’approccio sistemico alla realtà.

La legge l’ha introdotto quarantaquattro anni fa è l’ha richiamato nel 1994: il Collegio dei docenti “valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica”. 

Le scuole italiane hanno trasgredito la legge, ignorandola: hanno perpetrato il modello del secolo scorso.
Enrico Maranzana
I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Studenti-teppisti fotografano la terga dell’auto dei loro prof: l’obiettivo è accanirsi sulla carrozzeria? Parla la preside del liceo Salvemini di Bari

Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…

20/11/2024

Da manager docente precario, immesso in ruolo a 63 anni dopo un decennio di supplenze: un caso non raro

Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…

20/11/2024

Autonomia differenziata: la bocciatura della Corte costituzionale

La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…

19/11/2024

Bravate e reati: c’è una bella differenza

Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…

19/11/2024

Violenza sulle donne, Valditara: è legata al narcisismo dei maschi ma è anche una conseguenza dell’immigrazione illegale

Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…

19/11/2024

Supplenze tra due periodi interrotti da sospensione delle lezioni: quando spetta la conferma e quando la proroga del contratto

Il conferimento delle supplenze temporanee si attua mediante la stipula di contratti di lavoro a…

19/11/2024