Ieri pomeriggio il ministro Francesco Profumo ha incontrato al Miur il presidente dell’UPI, Giuseppe Castiglione, e altri rappresentanti delle province italiane. Nel corso dell’incontro, che si è svolto in un clima positivo e di collaborazione, sono stati affrontati i temi della dell’edilizia scolastica e delle risorse a disposizione delle province per la gestione ordinaria delle scuole, alla luce del programma di revisione della spesa proposta dal governo.
Ascoltate le preoccupazioni espresse dall’Upi, il ministro si e’ impegnato a rappresentarle in Consiglio dei Ministri.
Castiglione infatti, proprio sull’edilizia scolastica, aveva dichiarato:
”Noi avevamo già dal mese di maggio chiesto ufficialmente un incontro al Ministro Profumo, al quale sottolineavamo la necessità di aprire un confronto sulla questione della manutenzione e della messa in sicurezza dei 5000 edifici scolastici delle Province. Lo avevamo fatto proprio perchè, come afferma il Ministro, siamo certi che per risolvere i problemi la cosa essenziale sia sedersi attorno ad un tavolo e trovare soluzioni condivise”
Parallelamente, Profumo ha espresso l’impegno del Ministero a trovare le soluzioni più adeguate per velocizzare l’iter di trasferimento alle Province dei fondi già disponibili e deliberati.
Anche su questa materia Castiglione era stato abbastanza critico: “Sono anni ormai che aspettiamo di avere fondi destinati a finanziare l’edilizia scolastica, ma ogni stanziamento previsto non arriva mai ad essere liquidato. Mi riferisco ai 350 milioni di fondi del Cipe indirizzati alla manutenzione delle scuole, su cui la Conferenza Unificata ha espresso parere favorevole da un anno, che sono solo la prima tranche di uno stanziamento complessivo di 700 milioni di euro.
”Non solo – prosegue Castiglione – abbiamo sollevato questa questione in tutti i tavoli, perché la riteniamo la vera emergenza del Paese. Per questo abbiamo chiesto, anche a questo Governo, di togliere i vincoli del patto di stabilità per le risorse destinate dalle Province negli investimenti in sicurezza, senza mai ottenere la minima apertura”.
”Anzi, per tutta risposta, nel decreto sull’emergenza sisma del nord Italia, varato dal Governo Monti, l’esclusione dal patto è stata concessa alle solo scuole dei Comuni, come se la questione non interessasse le centinaia di scuole superiori colpite dal sisma la cui gestione è affidata alle Province. Adesso, con i nuovi 500 milioni di tagli, che si vanno ad aggiungere ai 915 milioni già stabiliti dalle manovre dello scorso anno, si paralizza qualunque possibilità di intervento delle Province. Ribadisco che il nostro appello non nasce da alcuna volontà di fare polemica”.
Durante la discussione, Profumo ha ribadito che la sicurezza delle scuole rappresenta un elemento di assoluta importanza per il Paese e per le famiglie, da affrontare con un intervento organico e strutturale che potrà determinare anche occasioni di crescita per il Paese.
La partita per la modernizzazione degli istituti e per la definizione di un progetto scolastico di più ampio respiro e rivolto al futuro – ha sottolineato il ministro – permetterà di investire parte delle risorse oggi impegnate per le spese correnti in servizi per gli studenti, in edifici più moderni che potranno assumere, in futuro, il ruolo di centri civici aperti ai cittadini e ai territori.
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