Il ministro Riccardi: troppe bande giovanili. Mussolini: boom prostituzione studentesse

”Da mesi parliamo di investire sul futuro e sui giovani. Concordo sulla preoccupazione, forte, per la crescita della povertà di molte famiglie. Una povertà che interessa centinaia di migliaia di bambini e di ragazzi. Preoccupazione per il persistere del dramma dell’abbandono scolastico, una preoccupante continuità della nostra storia. Preoccupazione per l’universo infanzia e adolescenza che ha al suo interno vaste fasce a rischio: penso ad alcuni fenomeni gravi come il costituirsi di bande giovanili in diverse aree urbane del nostro paese”. 
Il fenomeno, ha spiegato Riccardi, ”è il segnale di difficoltà e dello spaesamento della condizione adolescenziale oggi. In tante aree urbane mancano i punti di riferimento e il fascino della violenza attrae e la scuola della strada diventa l’unica scuola”. 
”C’e’ tutta una fascia d’età- ha concluso – che cerca modelli ma non li trova e questo interroga a fondo non solo le istituzioni, ma la nostra generazione e il messaggio che la nostra generazione trasmette”. Una fascia d’età che poi ”trova modelli violenti come quelli del bullismo o del capobanda e questo incide sulla strada che quei giovani prenderanno nel futuro. La nostra responsabilità è grande e sta a tutti noi prendere sul serio le giovani generazioni, fornire esempi e prestare ascolto. Quindi, investimento sulla scuola, sulla cultura e supporto alla famiglia contro l’emarginazione sociale”.
Queste le parole del ministro che per certi versi fanno da contrappunto alle dichiarazioni dell’on. Alessandra Mussolini, la quale, ospite di Klaus Davi che conduce KlausCondicio in onda su YouTube, ha detto: “Se c’è un boom della prostituzione giovanile e delle studentesse, come hanno recentemente segnalato il portale Studenti.it e Mariano Di Palma (coordinatore dell’Unione degli Studenti) credo che una buona parte delle colpe sia da attribuire ai provvedimenti economici del governo, che spingono tragicamente i giovani sulla strada”. 
“Credo che al di là di tutto – spiega – questa crisi prolungata porti a una degenerazione dei costumi. Però Monti, con i suoi provvedimenti, porta a delle conseguenze e induce alla prostituzione”.
E alla domanda di Klaus Davi: “Come si spiega questa reazione dei giovani?”, la Mussolini ha risposto: “I giovani vivono il disagio, la disoccupazione cronica porta ad escogitare di tutto, come nel caso di quella ragazza che faceva la lap-dance negli autobus; ci si inventa qualsiasi cosa perché poi, alla fine purtroppo, il sesso paga. È la cosa più facile, la più richiesta”.
“La disoccupazione giovanile – ha concluso – provoca inoltre un ulteriore impoverimento della famiglia, del nucleo famigliare di origine, perché il giovane si appoggia ai genitori che poi non ce la fanno neanche più. Ci stiamo avviando verso una china e non ci risolleviamo, ecco perché qualcuno dice di staccare la spina.”

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