Categorie: Estero

Il ministro Riccardi: un milione di euro per sostenere l’istruzione delle bambine nei Paesi in via di sviluppo

Appena la metà delle bambine nei Paesi in via di sviluppo conclude la scuola primaria, a 1 bambina su 5 è negato il diritto di frequentare la scuola secondaria, il 90% delle ragazze tra i 12 e i 17 deve rinunciare all`istruzione per aiutare la famiglia. Questi alcuni dei dati emersi dal report ‘The State of the World`s Girls 2012: Learning for Life’ presentato il 23 gennaio, a Roma, da Plan Italia, nell`ambito della campagna internazionale ‘Because I am a Girl’ a favore delle bambine private dei loro diritti e di un`istruzione di qualità.
“Per la cooperazione italiana, l’istruzione è tradizionalmente uno dei settori prioritari, insieme alla salute”, ha detto il ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, in un messaggio inviato a Plan Italia in occasione della presentazione del report. “E posso rassicurarvi che il tema dell’istruzione delle ragazze, come estensione del terzo obiettivo del Millennio, sarà un elemento fondante della posizione italiana e del nostro contributo al dibattito Onu post-2015. Il nostro impegno finanziario si è canalizzato attraverso il sostegno alla Global Partenership for Education.
Dopo l’interruzione del 2012, quest’anno riconfermeremo concretamente il nostro sostegno al meccanismo con un versamento superiore al milione di euro, grazie alla risorse aggiuntive che sono state stanziate allo scopo. In questo anno di Governo abbiamo avviato un rilancio della cooperazione internazionale dopo decenni di disinteresse e di declino. A questo percorso deve essere data continuità. Una continuità su cui bisogna lavorare a più livelli. Sono convinto che occorra rafforzare uno dei più significativi successi dell’azione internazionale: il raggiungimento della parità nelle iscrizioni scolastiche di bambine e bambine alla scuola elementare. Il futuro si deve costruire sulla base del successo ottenuto, affrontando la questione dell’istruzione superiore, cui solo un terzo della ragazze risulta iscritto. E’ una questione di cruciale importanza per il cambiamento di destino dell’intero genere femminile”.

Alessandro Giuliani

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