Il ministro della Salute Roberto Speranza riporta la Lombardia in zona arancione firmando l’ordinanza con cui si annullano gli effetti di quella del 16 gennaio. L’ordinanza ha validità dal giorno della pubblicazione in Gazzetta ufficiale per 15 giorni. Ma i dati epidemiologici errati della Lombardia diventano un caso Lombardia che vede opporsi Speranza contro Fontana, ma non solo.
La contestazione del governatore della Lombardia Attilio Fontana in conferenza stampa con l’assessore al Welfare Letizia Moratti: “Se da domenica la Lombardia tornerà arancione lo deve esclusivamente al fatto che noi abbiamo contestato i conteggi del governo,” afferma il governatore. E trova il plauso della Moratti, che accusa pesantemente il ministro Speranza: “pretendeva che dicessimo che c’era stato un errore nostro. Ma non potevamo accettarlo per la dignità della Regione, per le nostre famiglie e le imprese.”
Il Ministro Speranza si defende con una nota: “La relazione dell’Istituto Superiore di Sanità è chiarissima. La Regione Lombardia, avendo trasmesso dati errati, ha successivamente rettificato i dati propedeutici al calcolo dell’Rt e questo ha consentito una nuova classificazione. Senza l’ammissione di questo errore non sarebbe stato possibile riportare la Regione in zona arancione. Questa è la semplice verità. Il resto sono polemiche senza senso che non fanno bene a nessuno. Soprattutto a chi le fa.”
E su Facebook il ministro invoca prudenza: “La sfida contro il virus è ancora dura. Ma questa settimana, in Italia, abbiamo nuovamente Rt sotto 1. È un risultato incoraggiante che ci dice che le misure prese durante le vacanze di Natale hanno funzionato. Dobbiamo continuare sulla strada della prudenza per resistere nelle prossime settimane e intensificare ancora la campagna di vaccinazione.”
Sul caso Lombardia interviene anche il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza: “La cabina di regia, composta da Istituto superiore di sanità, ministero della Salute e rappresentanti di Regioni, si è riunita per il monitoraggio dell’andamento epidemiologico dal quale è emerso che erano presenti alcune incongruenze nei dati della Regione Lombardia che la Regione stessa ha corretto, reinviando il file il 20 gennaio. Ciò ha permesso di ricalcolare l’Rt e di collocare quindi la Lombardia in zona arancione.”
Il riflesso sulla scuola dell’intera vicenda ha a che fare con i ragazzi delle scuole superiori e con le classi seconde e terze della scuola media, che tornano in classe a partire da oggi 25 gennaio.
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